Anche il bacino dello Slizza nel piano per l’assetto idrogeologico FVG
Conclusa una approfondita fase di consultazione pubblica, nei primi mesi del 2016 il Friuli Venezia Giulia si doterà del Piano stralcio per l’assetto idrogeologico dei bacini d’interesse regionale, che norma tutte le situazioni di pericolo di inondazione e di frana nei territori interessati.
Lo ha comunicato alla Giunta regionale l’assessore all’Ambiente, Sara Vito, ricordando come la programmazione riguarda i bacini idrografici tributari della laguna di Marano-Grado (Corno e Cormor), la stessa laguna, il torrente Slizza (nel Tarvisiano) e il bacino del Levante. Una programmazione che va a integrarsi con quella nazionale che riguarda i bacini fluviali ricadenti all’interno del Friuli Venezia Giulia classificati come “nazionali” (Tagliamento, Isonzo, Livenza, Piave) e interregionali (fiume Lemene) di competenza di una specifica ‘Autorità di bacino’. Il piano interessa 90 comuni del Friuli Venezia Giulia , compresi nelle province di Trieste, Udine e Gorizia, e “ha l’obiettivo prioritario di riduzione del rischio idraulico e geologico entro valori compatibili con gli usi del suolo in atto, in modo da salvaguardare l’incolumità delle persone e ridurre al minimo i danni ai beni esposti. Vuole quindi garantire un livello di sicurezza adeguato attraverso un corretto utilizzo del territorio”, ha sottolineato l’assessore Vito, evidenziando che “finalmente per la prima volta la Regione Friuli Venezia Giulia potrà disporre in maniera organica dei piani relativi a tutti i bacini e potrà comporre una accurata mappa del rischio idrogeologico”.
Il Progetto di Piano stralcio (costituito da una relazione illustrativa comprensiva di norme di attuazione, 35 tavole riferite alla pericolosità geologica e 78 tavole sulla pericolosità idraulica) è stato predisposto dal Servizio difesa del suolo e dal Servizio geologico della Direzione centrale ambiente ed energia e, una volta approvato dalla Giunta, è stato messo a disposizione di tutti i portatori di interesse. “La diffusione del progetto è stata un momento importante di confronto con gli amministratori locali e i diversi soggetti interessati per verificare la necessaria coerenza tra la pianificazione comunale e le mappe di pericolosità da frane e dissesto idraulico”, ha sottolineato Vito, precisando che da parte di enti locali, soggetti privati e consorzi di bonifica sono pervenute 234 osservazioni, cui sono seguiti circa 40 sopralluoghi e vari incontri con tecnici ed amministratori, nonché soggetti privati. “Questo lavoro ci permetterà di arrivare alla stesura, entro pochi mesi, di un documento finale condiviso con i soggetti interessati”, ha concluso Vito.