Carniacque, Movimento 5 Stelle e Lega Nord in difesa del Presidente Luches
Non si placano le polemiche attorno ai destini societari di Carniacque, dopo le dichiarazioni del Circolo del PD di Tolmezzo e la notizia della sostituzione del consigliere d’amministrazione dimissionario, Paolo Martinis, arrivano dichiarazioni di fuoco da parte di Movimento 5 Stelle e Lega Nord
MUSER, 5 STELLE: “PREOCCUPANTE IL SILENZIO DI BROLLO”
“La volontà della giunta Serracchiani è quella di accentrare portando tutto in pianura, lo si è visto con la sanità, ora è la volta dell’acqua. Con il percorso di fusione tra Carniacque e il Cafc di Udine la nostra montagna ne uscirà ancora una volta sconfitta e a pagarne le spese saranno i cittadini abbandonati dai politici a cui avevano affidato la propria fiducia” esordisce in un nota il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Tolmezzo, Matteo Muser.
“Fa male sentire il segretario del PD tolmezzino dire che Carniacque è di proprietà dei sindaci. Carniacque è di proprietà dei cittadini – aggiunge il pentastellato – gli stessi cittadini che nel referendum del 2011 avevano deciso che l’acqua dovesse rimanere pubblica. È evidente che tra MoVimento 5 Stelle e PD c’è una diversa concezione del “essere a servizio dei cittadini”.
“Nell’assemblea comunale del 13 giugno 2014 si era deliberato all’unanimità che il rappresentante di Carniacque indicato dal Comune dovesse relazionare semestralmente al Consiglio, cosa che Paolo Martinis non ha mai fatto, tenendo tutti allo scuro sulle problematiche evidenziate nella sua lettera di dimissioni. Questa la ritengo una grave mancanza di rispetto verso istituzioni e cittadini e rimango sbalordito di fronte alla solidarietà espressa dal PD tolmezzino nei confronti di una persona che non ha assolto ai suoi doveri – prosegue l’esponente dei 5 Stelle – . L’unico ad aver relazionato personalmente in Consiglio e anche con numerose note scritte è proprio il presidente che ora viene accusato di inadempimento”.
“Ancor più preoccupante è il silenzio del sindaco Francesco Brollo sulle dimissioni del suo nominato. È ora di prendere decisioni e assumersi precise responsabilità sulle scelte. Brollo o difende l’operato del presidente Luches, che ha portato avanti le linee di indirizzo politico-amministrative dei 40 sindaci dell’Alto Friuli, o ne chiede la sfiducia”
“Oggi più che mai abbiamo bisogno di amministratori dalla forte personalità che mettano un freno alla desertificazione della nostra montagna e che battano i pugni sui tavoli delle trattative per non rischiare di svendere la nostra acqua e vedere le bollette schizzate alle stelle. Fino ad oggi non ho visto tenaci difese della montagna, ma solo grandi strette di mano e belle parole in cambio delle solite quattro perline (forse nel caso dell’acqua manco quelle)”.
D’altronde solo il MoVimento 5 Stelle, i comitati delle acque e il presidente Luches hanno organizzato incontri pubblici per informare i cittadini sul processo di fusione. Su quest’argomento – conclude Muser – ci dovrebbe essere invece la massima attenzione e trasparenza, ma, purtroppo, sembra che il PD voglia chiudere la partita il prima possibile senza troppo clamore”.
LA LEGA NORD: “SALDI DI FINE STAGIONE”
“Saldi di fine stagione in montagna: dopo la sanità, il tribunale, gli uffici postali e i presidi di sicurezza, ecco arrivato il momento di Carniacque. Si sta configurando l’ennesima mossa per svendere la montagna al miglior offerente. La Regione ci dica: qual è la volontà politica su Carniacque?”. Così interviene barbara Zilli sulla querelle riguardante Carniacque e i movimenti all’interno del Cda.
“Chi se la prende con il Presidente Luches che sta esercitando al meglio il suo ruolo per ottenere le garanzie a tutela dei cittadini in vista della imminente fusione per incorporazione con il Cafc o è mal informato o non ha a cuore gli interessi della montagna”.
“Incomprensibili le dimissioni del consigliere Martinis. Dimettendosi, il rappresentante del comune di Tolmezzo a guida Pd ha scelto di lavarsene le mani così avallando esclusivamente le decisioni che il suo partito impone dall’alto”.
“Quello che il presidente di Carniacque sta facendo non è ostacolare la fusione, ma semplicemente pretendere maggiori garanzie per il territorio e per i 40 comuni che fanno parte della società”. E continua: “Ad oggi, quello che era stato promesso non risulta affatto dalla lettura delle documenti ufficiali. Bene fa quindi il presidente ad essere cauto e prudente sulla fusione, prima di accettare servilmente – come fa invece il segretario del circolo Pd di Tolmezzo Mizzaro – quali saranno, nero su bianco le contropartite riservate a Carniacque. Quello che è più doloroso è la volontà politica di svendere un territorio, già fortemente penalizzato, per meri interessi di partito”.
E accanto a Zilli si schiera anche Roberto Pecol, segretario della Lega Nord di Tolmezzo: “Tutta questa vicenda preoccupa il territorio della Carnia, soprattutto gli utenti finali che, per colpa di questa manovre, si ritroverebbero davanti il rischio concreto di veder lievitare le loro bollette.”
Così chiosa Zilli: “Avrebbe dovuto essere serbata maggiore attenzione alla cultura dell’acqua, fortemente radicata in Carnia e in Alto Friuli, cercando di mantenere il più possibile i gestori locali. Ma evidentemente nei progetti del Pd la montagna conta poco o nulla, per cui si insiste con una sistematica destrutturazione del territorio periferico, privandolo dell’autonomia sulle risorse ambientali vitali”.
Tutti i nostri politici compresi i sindaci di tutti i comuni dovrebbero andare a Trieste a protestare perché se perdiamo la nostra Acqua è colpa anche di Renzo Tondo perché non ha fatto niente per la Carnia