Fibra ottica, spunta il progetto transfrontaliero “RuNe”
“Nel silenzio generale della Giunta, i 240 milioni di fondi del Piano Junker destinati per finanziare il progetto RuNe (Rural Networks) per la creazione di una rete di fibra ottica rurale transfrontaliera tra Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia rischiano di andare persi”.
Con queste parole i consiglieri regionali Roberto Revelant (AR), Alessandro Colautti (NCD) ed Elena Bianchi (M5S) spiegano le motivazioni per cui hanno chiesto un’audizione urgente in IV Commissione del responsabile del progetto europeo RuNe e degli assessori regionali competenti, per comprendere e verificare l’opportunità prevista dal progetto stesso. “La Commissione europea ha approvato il progetto RuNe, volto alla creazione di una rete di fibra ottica rurale europea transfrontaliera FTTH (fiber to the home) nella macro regione formata da Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia. La finalità del progetto è di garantire una copertura in fibra ottica completa che colleghi ogni singola abitazione facente parte delle zone identificate come “aree bianche”, ovvero a fallimento di mercato. Il progetto rientra tra quelli finanziati del piano Junker e prevede la collaborazione pubblico-privato, con il controllo della Banca Mondiale, delle garanzie della Banca Europea d’Investimento (BEI) e della Commissione europea”, spiegano i consiglieri regionali.
“Se tutto ciò fosse confermato potrebbe rappresentare un’opportunità molto importante per la nostra regione, per eliminare il digital divide e contribuire in questo modo al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale 2020, con risorse finanziarie private già stabilite e tempi certi”. “Ci auguriamo – concludono i consiglieri Revelant, Colautti e Bianchi – di avere tutte le risposte da questa audizione per valutare l’operato e le intenzioni della Giunta regionale e vigileremo affinché i nostri territori svantaggiati e i loro cittadini non perdano l’opportunità, se effettivamente tale, di passare dal 100% allo 0% di digital divide, consentendo finalmente ai territori più vulnerabili di avere l’acceso a Internet veloce”.