Kito pensa in grande, 11 milioni di investimenti per il rilancio di Weissenfels
Dovrebbe superare gli 11 milioni di euro l’investimento complessivo che il colosso giapponese Kito si è detto pronto ad effettuare per il rilancio di Weissenfels dopo essersela aggiudicata all’asta per 6,5 milioni. Il dato è emerso ieri durante l’incontro tra i rappresentanti sindacali di Fiom Cgil e Fim Cisl, Roccasalva e Venuti, le Rsu ed i manager del gruppo tra cui il n.2 Ted Hunter, il responsabile dello sviluppo business Sakiri e Steve Lister (un ritorno il suo dopo l’esperienza negli anni di gestione Melzi), futuro amministratore delegato di Kito Chain Italia, la denominazione scelta per la società che gestirà lo stabilimento tarvisiano.
Tra gli obiettivi prefissati nel piano industriale triennale lo sviluppo di due macro prodotti, le catene da sollevamento (catene cementate e catene per paranchi) e gli accessori. La volontà di fare di Fusione l’avamposto europeo della multinazionale porterà anche ad un ritorno di attività di commercializzazione ed assistenza clienti. “Tutte gli 85 dipendenti saranno confermati con un rientro graduale a partire dal 1.febbraio – ha fatto sapere Gianpaolo Roccasalva della Fiom – e comunque entro sei mesi. I manager prevedono già un fatturato in leggero utile per il 2016 (10,5 milioni), che dovrebbero poi salire a 12,8 milioni (2017) e 15,3 milioni (2018)”.
“Idee chiare, strategie imprenditoriali concrete, massima attenzione alla sicurezza ed investimenti ingenti. Possiamo affermare che i propositi per fare bene ci sono tutti” ha aggiunto Fabiano Venuti, rappresentante per l’Alto Friuli della Fim Cisl di Udine. “Ci hanno spiegato che per loro è fondamentale avere una unità produttiva in Europa, dove attualmente sono presenti solamente con un centro assemblaggi a Dusseldorf. Il Vecchio Continente vale per Kito al momento solamente il 3% del fatturato mondiale pari a oltre 450 milioni di euro ed è proprio per questo che vedono in Weissenfels l’avamposto ideale per acquisire nuove fette di mercato”.
“Crediamo davvero che si possa tornare sulla giusta carreggiata dopo tante sofferenze ed illusioni – aggiunge Franco Colautti, segretario della Cisl Alto Friuli – sappiamo che da sempre questa industria si è rivelata fondamentale nell’economia della Val Canale, l’auspicio nostro a questo punto è che si innesti una nuova stagione foriera di risultati positivi e nuova occupazione”
Venerdì i sindacati incontreranno in assemblea i lavoratori.