Fagagna, protocollo “modello” per l’accoglienza dei migranti
“I fatti sono l’unico modo per dimostrare che il problema dei migranti è gestibile: fatti che si legano al controllo, ai progetti e a una regia che vede tutti gli organi dello Stato coinvolti. Grazie a Fagagna e grazie alle forze dell’ordine che garantiscono una situazione mai rivelatasi pericolosa per i cittadini”.
Lo ha affermato ieri l’assessore regionale alla Solidarietà Gianni Torrenti commentando la firma del Protocollo d’intesa tra Regione Friuli Venezia Giulia, Prefettura di Udine, Comune di Fagagna, Consorzio “Il Mosaico” di Gorizia e Comitato provinciale di Udine della Croce Rossa Italiana che definisce percorsi di formazione e di accoglienza abbinati a lavori di pubblica utilità per un gruppo di 33 richiedenti asilo ospiti della località friulana. Il Protocollo è stato siglato nella sala consiliare del Comune di Fagagna.
“Questi percorsi – ha osservato Torrenti – sono fondamentali per sgombrare il campo da difficoltà e diffidenze che non hanno ragion d’essere. E si può facilmente constatare che c’è molta più diffidenza prima dell’accoglienza che dopo”. I 33 richiedenti asilo sono giunti in due scaglioni: prima otto persone, poi altre 25, tutti afghani o pakistani di età compresa tra i venti e i trent’anni. I primi otto hanno già iniziato a seguire un corso d’italiano, mentre tutti hanno già completato un ciclo di lezioni sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. “Queste persone insistono nel nostro territorio e nella nostra regione, è inutile mettere la testa sotto la sabbia, e lo ha capito l’Amministrazione di Fagagna”: così il prefetto di Udine Vittorio Zappalorto, il quale al termine degli interventi seguiti alla firma del documento ha annunciato che proporrà il nome del sindaco di Fagagna Daniele Chiarvesio a cavaliere della Repubblica. Il primo cittadino da parte sua ha confermato che “a distanza di due mesi il gruppo di richiedenti asilo non ha creato alcun tipo di problematica al paese, che fa dell’associazionismo la sua forza e che è capace di accogliere”.
La tesi è stata ribadita con forza dal questore di Udine, Claudio Cracovia. “Nella nostra provincia nel 2015 abbiamo trattato circa duemila richieste di protezione internazionale e se c’è stato qualche singolo episodio di devianza, è stato isolato e non ha avuto nulla a che vedere con il terrorismo“. Pertanto, ha aggiunto il questore, “non riscontriamo alcun pericolo né alcuna turbativa connessa alla presenza di queste persone sul territorio”. Anche secondo il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Roberto Del Piano, iniziative come la firma del Protocollo odierno “vanno verso la direzione giusta dell’integrazione, mentre non ci sono campanelli d’allarme rispetto ai richiedenti asilo presenti nei vari comuni. Oltre che dall’assessore Torrenti, dal prefetto Zappalorto e dal sindaco Chiarvesio, il Protocollo per la formazione e l’inserimento in prestazioni sociali utili dei richiedenti asilo di Fagagna è stato firmato da Sergio Meinero, presidente del Comitato provinciale della Cri di Udine, e da Mauro Perissini, presidente del Consorzio “Il Mosaico” di Gorizia, composto da dodici cooperative sociali attive del Friuli collinare e nell’Isontino.
Ammirevole.