San Daniele dice addio al Centro Anziani di Via Cadorna
Una decisione “soffertissima” l’ha definita dal sindaco Paolo Menis, ma altrettanto “inevitabile” quella della chiusura del Centro Anziani di Via Cadorna a San Daniele del Friuli, decretata lunedì sera dal consiglio comunale a maggioranza, dopo 38 anni di vita.
Fondata nel 1978, la Casa Albergo era stata dotata di 99 posti letto, ma il numero massimo di ospiti raggiunti negli anni non ha mai superato quota 65 da quanto emerso durante il dibattito, scesi a 39 nell’ultimo periodo, di cui gran parte provenienti dal territorio extra sandanielese. Eppure da quando si è diffusa la notizia lo scorso ottobre, nella cittadina e nei dintorni si è creato un movimento di cittadini che ne aveva chiesto il salvataggio.
“La gestione da diversi anni ormai è in perdita – hanno motivato il primo cittadino e gli assessori Toppazzini e Chiapolino durante il dibattito – gli ospiti accolti solamente in minima parte ne avrebbero diritto a risiedere perché non più autosufficienti; i costi di gestione stanno diventando troppo pesanti (200 mila euro l’anno circa) e la struttura presenta diverse criticità e necessità di manutenzioni straordinarie (minimo stimato 1,5 milioni di euro) tanto che ci sono stati anche casi di legionella”.
L’amministrazione sandanielese ha spiegato comunque di essersi mossa per tempo, trovando già in questi mesi delle soluzioni alternative assieme alle famiglie degli ospiti, una quarantina gli interessati, “di cui gli ultimi tre saranno ricollocati entro la settimana” ha specificato l’assessore Chiapolino; nel frattempo, è stato chiarito, verranno mantenuti 10 appartamenti nell’ala sud che saranno trasferiti alla gestione patrimoniale sociale del comune mentre si lavorerà per gettare le basi dell’alternativa, ovvero una rete di accoglienza diffusa per gli anziani a livello di borgate, attraverso la sistemazione di piccoli nuclei di appartamenti di proprietà comunale all’interno dei quali verranno create delle aree comuni e saranno comunque garantiti i servizi di domiciliarità.
Una decisione quella assunta, dopo decenni di dibattiti sui banchi del consiglio, che ha trovato però la contrarietà dell’opposizione, la quale per voce dei consiglieri Filip, Valent, Visentin e Turrisini ha parlato di “sfratto” nei confronti degli anziani, attaccando le “frettolose” modalità adottate, la “scarsa comunicazione”, “il mancato adeguamento delle tariffe” che avrebbero potuto portare ad un riequilibrio dei conti oltre a tirare in ballo la questione del progetto di “Housing Sociale”, 37 gli alloggi previsti, che dovrebbero trovare sede proprio gli spazi del centro anziani.
Questa sera, alle ore 19.00, a Villa Serravallo, il sindaco Paolo Menis ha convocato un incontro pubblico con la cittadinanza durante il quale verranno illustrate le decisioni prese.