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Sanità in Montagna, l’Assessore Telesca rassicura su Punto Nascita ed Emergenze

“I ruoli e le responsabilità delle amministrazioni locali e regionali sono importantissimi, così come quelle in capo all’apparato tecnico: la politica fa le grandi scelte ma poi ci deve essere il rispetto delle decisioni tecniche”. Lo ha affermato l’assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, ospite giovedì sera nella sala conferenze della Comunità montana a Tolmezzo, dove ha illustrato la riforma sanitaria nell’incontro pubblico moderato dall’assessore comunale tolmezzino Cristiana Gallizia su “La nuova proposta per la salute in territorio montano, illustrazione dei capisaldi della riforma sanitaria”.

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Telesca ha fatto il punto sullo stato di attuazione e sugli aspetti innovativi della riforma, fra i quali rientrano il maggior coinvolgimento dei medici di famiglia, la riconversione di alcune strutture ospedaliere, la capillarizzazione della rete dell’emergenza. “La politica vera – ha detto l’assessore – è quella che fa bene ai cittadini, per questo continuo a compiere delle scelte non sempre condivise, ma sono convinta che la politica con la ‘P’ maiuscola debba prendere decisioni con la consapevolezza di sapere dove si vuole andare e leggendo attentamente l’esistente e i cambiamenti in essere, perché la società e i problemi sono diversi rispetto al passato; pensiamo, ad esempio, alla crescita degli ultra65 verso i quali è richiesto un approccio differente”.

Ma la riforma guarda con attenzione anche al sistema socio- assistenziale, ha riferito Telesca: “abbiamo iniziato dagli anziani riclassificando le case di riposo e ora si sta mettendo mano alla ricognizione delle stesse; entro l’anno dovremo rivedere con le Aziende sanitarie gli accordi economici, e sempre nel 2016 lavoreremo anche sui minori e sulla disabilità”. L’assessore ha voluto rassicurare i cittadini della Carnia indicando come “in montagna i medici di famiglia non lasceranno scoperto il territorio a favore dei Centri di assistenza primari (Cap), che sono aggiuntivi” ed inoltre, sempre nell’ambito della medicina di famiglia, Telesca ha ricordato le Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) “ovvero la base organizzativa in cui i medici concordano come fare medicina – ha chiarito – dove si sviluppa la medicina di iniziativa per andare incontro ai problemi, soprattutto quelli cronici”.

Una risposta al territorio montano, per Telesca, arriva anche dal nuovo Piano dell’emergenza-urgenza che prevede ambulanze capaci di coprire il territorio, allocate con logistica intelligente (ad Ampezzo, Ovaro, Paluzza e Chiusaforte) per gestire l’emergenza e ha ricordato come il Punto nascita a Tolmezzo non è a rischio. “Abbiamo aumentato di quattro mezzi il sistema complessivo – ha evidenziato – tre, sono a disposizione in questa zona perché i dati hanno dato evidenza che era necessario un rinforzo. A questo si aggiunge l’automedica in dotazione all’ospedale tolmezzino”.

L’ASSESSORE E LE TENSIONI CON I RAPPRESENTANTI DI GEMONA

telesca tolmezzo sanitaAvendola invitata più volte a Gemona, senza successo, diversi cittadini e rappresentanti dei Comitati in difesa del “San Michele”, sono saliti a Tolmezzo per porre diversi i loro quesiti all’assessore, dalla data di chiusura del Pronto Soccorso e conseguente trasformazione in Punto di Primo Intervento (prevista per fine marzo 2016), alla gestione delle ambulanze passando per il destino del reparto di Medicina, i confini dell’Azienda n.3 e le eventuali decisioni della Giunta nel caso di rinvio a giudizio del direttore generale della sanità regionale, Adriano Marcolongo.

L’assessore non si è sottratta al confronto ribadendo come il presidio di Gemona sia importante per l’Azienda, anche se per alcuni interrogativi ha passato la palla al direttore dell’AAS n.3 Benetollo.“Abbiamo cercato di perseguire l’appropriatezza, la qualità, l’equità, la sicurezza delle cura e la sostenibilità economica; oggi parlare di questi aspetti vuol dire che i professionisti devono confrontarsi, servono numeri, casistiche, perché dove questo manca viene meno anche la sicurezza. I cittadini lo capiscono e si rivolgono nelle strutture dove ci sono i professionisti più competenti su quella specifica patologia che più interessa loro”. “In quest’ottica – ha proseguito – abbiamo fatto una rilettura della sanità, di come si erogano i servizi e abbiamo scelto di mantenere l’esistente ma di riorientarlo per fare il giusto matrimonio fra qualità, appropriatezza, equità e sostenibilità delle risorse”. Su Marcolongo ha soprasseduto nella risposta giudicando “spiacevole” la domanda e limitandosi a dire che secondo lei “ne uscirà pulito”.

I PROSSIMI PASSI DELL’AAS N.3

telesca sanita tolmezzo 3All’incontro ha partecipato anche Pierpaolo Benetollo, direttore dell’AAS 3, che ha affrontato i temi della riorganizzazione e degli investimenti all’interno dell’Azienda sanitaria rilevando come “la vera sfida è riuscire ad assistere i pazienti fuori dall’ospedale, una struttura che non è più la risposta per i malati cronici gravi”. Quindi ha ricordato i molti professionisti che hanno scelto di venire a lavorare all’interno dell’Azienda, il successo ottenuto nell’acquisto delle due risonanze magnetiche  (Tolmezzo e San Daniele), la prossima partenza della progettazione per la ristrutturazione dell’ala est dell’Ospedale di Tolmezzo, intervento da 10 milioni di euro.

Dopo i saluti inziali del commissario della Comunità montana Lino Not e del sindaco di Tolmezzo, Francesco Brollo, che ha sottolineato come la riforma sanitaria sia impegnativa “e parte dalla volontà di dare risposte a nuove domande perché le necessità del territorio sono cambiate con il tempo”, è intervenuto Gianni Borghi, presidente della Conferenza dei sindaci dell’Aas 3 Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli, che ha evidenziato l’ampiezza del territorio montano con 172 mila abitanti e 68 Comuni rientranti nel territorio della nuova Azienda sanitaria e l’importanza della sicurezza delle cura, dell’equità, della sostenibilità economica.