Sauris diffida chi userà il nome “Zahre” al di fuori del territorio comunale
E’ forte la preoccupazione a Sauris per l’utilizzo del nome tedesco della cittadina “Zahre”, per finalità di tipo commerciale ed imprenditoriale, che si instaurano e avvengono fuori dal territorio comunale. Infatti, proprio Sauris, gode delle norme di tutela e promozione delle minoranze di lingua tedesca del Friuli Venezia Giulia, secondo la legge regionale numero 20, del 20 novembre 2009. A farlo notare l’amministrazione comunale in una nota, a quanto pare riferita al recente annuncio dell’apertura di un nuovo prosciuttificio-salumificio ad Ampezzo.
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“La norma – spiegano da Sauris – prevede la promozione ed il rafforzamento delle specificità culturali e linguistiche delle minoranze di lingua tedesca presenti sul territorio, come quella di Sauris. Le cosiddette specificità culturali sono rappresentate anche e soprattutto dai saperi della tradizione, tipici di un determinato luogo, divenuti peculiarità produttive per diverse aziende locali. Nascendo a Sauris, ed avendo in questo luogo unico, la loro sede produttiva, le imprese che rappresentano il tessuto produttivo tipico saurano, e per questo anche culturale, sono l’incarnazione esatta del nome storico Zahre, che viene tutelato a livello legislativo, come detto, perché appartenente ad un ambito territoriale di minoranza linguistica tedesca”.
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![Sauris_carnevale 03](https://www.studionord.news/wp-content/uploads/2016/01/Sauris_carnevale-03.jpg)
Stante queste premesse, il Comune di Sauris, ha avviato le procedure per inoltrare una diffida legale, verso coloro che utilizzano il nome Sauris/Zahre a scopo commerciale, senza che i prodotti, oggetto dell’attività imprenditoriale, vengano effettivamente realizzati a Sauris e/o senza che l’azienda che li produce e/o commercia, abbia sede nel Comune di Sauris.
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Ancor più, l’amministrazione comunale di Sauris, sta valutando una maggior tutela legale del nome Sauris/Zahre, in capo alla sola ed unica comunità saurana. Senza che nessuno possa o intenda appropriarsi di un nome che può e deve appartenere solamente ad una comunità, specificatamente radicata su di un territorio, ad esso indissolubilmente connotata.
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“Zahre rappresenta un tratto identificativo strutturale della comunità di Sauris, che comprende lingua, cultura, tradizioni, architettura. E’ indicazione di una popolazione proveniente dall’area al confine fra Carinzia e Tirolo, insediatasi in un territorio, che prende il nome di Zahre, circa 800 anni fa. Questo tratto – concludono – non può quindi rappresentare altro che un tutto: ovvero, quanto avviene all’interno del solo territorio saurano, ben definito e delimitato, e che non può scindersi, per nessun motivo, da coloro che vivono e lavorano in esso. Fondamentale è stata l’operazione svolta agli inizi degli anni Ottanta, tesa al recupero dell’identità etnico-linguistica, storica e culturale che ha trovato sostegno in Regione, con l’approvazione della legge regionale 20/2009, a tutela delle minoranze di lingua tedesca, individuando fra gli ambiti territoriali da difendere anche Sauris/Zahre. Il tratto Zahre deve quindi attenere esclusivamente al territorio di Sauris, ed alla sua comunità, e riteniamo non possa venire utilizzato al di fuori di esso, per alcun altro uso, nel rispetto di chi per secoli, nel territorio, ha lavorato e vi ha investito”.
Sauris ha tutte le ragioni di difendere il proprio marchio, ma credo sia necessario guardare anche alla realtà. Quanti abitanti si sono stabiliti a fondovalle? Ampezzo non mi pare sia nella valle del But e poi, la Carnia intera quanti abitanti ha? Forse rappresenta un quartiere di popolose periferie urbane.
Vedrei quindi piu’ sensato lasciare l’utilizzo del marchio ZHARE a determinate realtà contermini chiedendo magari un preciso (e misurabile) impegno all’assunzione di personale residente a Sauris od un contributo annuale per la festa che ogni anno si svolge a luglio.
La pubblicità di un marchio, che sia univoco per tutti anche a livello grafico, penso produca maggior effetto quanto piu’ vasto ed ampio è il territorio di diffusione del medesimo.
Pur lasciando l’ultima parola alla comunità Saurana inviterei a riflettere prima di prendere certe posizioni radicali.