La Montagna degli Altri. Diventare montanari e inventarsi un lavoro
Molti continuano a scappare dalla montagna friulana, i numeri parlano chiaro. Eppure ci sono persone che, magari in silenzio, negli anni hanno scelto e scelgono, in controtendenza, di partire (da soli, in coppia o con la famiglia) dalla pianura e dalle città alla volta di zone periferiche dell’Alto Friuli e della montagna pordenonese per viverci e anche farvi impresa. Perché hanno scelto un contesto da cui invece tanti se ne vanno? Cosa ci hanno visto in termini di opportunità? Com’è andata? Qual è la loro storia? Il tema viene affrontato nel libro “La montagna degli altri. Diventare montanari e inventarsi un lavoro” (Andrea Moro Editore) che verrà presentato sabato 27 febbraio alle ore 17.30 presso la Sala del Centro Servizi Museali del Museo Carnico (via della Vittoria) a Tolmezzo.
Coordinerà la presentazione Vanni Treu, presidente della Cooperativa Cramars, che ha voluto approfondire il tema e realizzare questo volume. Alla presentazione del libro, scritto dalla giornalista Tanja Ariis, interverranno l’assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili, ricerca e università, Loredana Panariti, il consigliere regionale Piero Paviotti, il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, l’autrice, alcuni protagonisti del libro, ossia Gregorio Piccin, gestore campeggio Valtramontina a Tramonti di Sotto, Sergio Scalet, artista copyrighter e componente gruppo Hackatao a Oltris di Ampezzo, Kaspar Nickles dell’azienda Agricola Tiere Viere di Dordolla di Moggio Udinese, e l’editore Andrea Moro. Il libro dà voce a quasi una trentina di persone, tra piccoli imprenditori e nuovi abitanti attivi nei territori di Tramonti di Sotto, Clauzetto, Erto e Casso, Claut, Sauris, Ampezzo, Ovaro, Rigolato, Arta Terme, Sutrio, Resia e Moggio Udinese e si concentra sulle personali esperienze di vita e microimpresa di questi nuovi montanari e sulla molla motivazionale che le ha generate. Ne ripercorre il vissuto, ne prende in prestito lo sguardo su queste zone di montagna, fornendo così anche spunti di riflessione per i montanari di nascita come per chi è tentato dalla medesima scelta.