L’invito di Venturini (PD): “Gemona faccia rete anche sul Piano Paesaggistico”
“Non può che farci piacere che l’Amministrazione Urbani abbia colto la necessità, che segnaliamo da anni, di denominare diversamente il progetto “Gemona Città dello Sport”. Un progetto che vuole coinvolgere un territorio più ampio di quello comunale e che si pone l’obiettivo di valorizzare anche gli aspetti ambientali di un’area vasta, ha infatti necessità di avere un nome più “includente”. Così commenta in una nota Sandro Venturini, referente della rete dei circoli Pd del Gemonese nonchè consigliere comunale di Scelgo Gemona, la presentazione del nuovo marchio Sportland, avvenuta nelle scorse settimane.
“Ma evidentemente – aggiunge – gli interessi degli anni scorsi erano diversi, non si spiega altrimenti perché per anni abbiamo appeso in città gli striscioni che promuovevano “Gemona Città dello Sport” anziché fuori dai confini cittadini, come ad esempio i grandi centri commerciali delle Regione o nella vie principali di Lignano o altro in centro regionale di rilievo, se davvero l’obiettivo era quello di sostenere l’arrivo di turisti e di sportivi. Se però ora vi è la seria volontà di valorizzare le peculiarità ambientali, paesaggistiche e storiche di Gemona e del territorio per farle divenire occasione di sviluppo anche economico, è indispensabile una decisa partecipazione e un chiaro sostegno alla definizione del Piano Paesaggistico Regionale in corso di stesura da parte della Regione”.
“Si tratta di uno strumento essenziale per la programmazione del territorio e che può davvero divenire l’occasione per mettere in luce le molteplici risorse locali e costruire opportunità anche per ricercare finanziamenti specifici. Gemona, come comune capofila – propone Venturini – convochi fin da subito un incontro con tutti gli amministratori locali interessati e proponga alcune linee di lavoro che possano poi trovare inserimento nel Piano Paesaggistico Regionale: ad esempio, dalla rete ecologica costituita dei Siti di Interesse Comunitario (SIC), al bacino del Fiume Ledra, uno dei pochi che ha mantenuto una buona naturalità. Le risorse non mancano se si vuole collaborare e progettare interventi condivisi di ampio respiro, ora ci vuole la volontà.