Nuovi disciplinari per i poligoni militari, ma le giornate rimangono invariate
Esigenze militari, salvaguardia dell’ambiente, bisogni della popolazione: la firma dei Disciplinari d’uso per i poligoni militari, apposta oggi nel Palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia a Trieste, segna la fine di un complesso lavoro di conciliazione dei vari interessi in campo. Al momento della sottoscrizione sia l’assessore regionale alle Infrastrutture e al Territorio Mariagrazia Santoro che il comandante militare dell’Esercito Italiano in Friuli Venezia Giulia Alessandro Guarisco esprimono la loro soddisfazione e la convinzione che è stato fatto un importante lavoro di concerto.
“Abbiamo definito la compatibilità tra le aree di esercitazioni, le loro caratteristiche naturali e le attività militari – spiega l’assessore Santoro – agendo con grande serietà e professionalità e con una grandissima collaborazione di tutti”. Santoro, in particolare, desidera ringraziare le Forze Armate e il lavoro svolto dal Comitato Misto Paritetico (Co.Mi.Par.) del Friuli Venezia Giulia che esamina i problemi connessi all’armonizzazione tra i piani di assetto territoriali e i programmi militari. L’assessore inoltre sottolinea come le diverse tematiche siano state approfondite anche direttamente sul campo con una serie di sopralluoghi nelle aree interessate.
“La firma di oggi è il frutto di un lavoro faticoso e complesso svolto tra Regione, cittadinanza, sindaci e Amministrazione militare”, aggiunge il comandante Guarisco, ribadendo che la ricerca di un’intesa ha costretto le Forze Armate a riprogrammare gli usi dei poligoni, viste le limitazioni che sono state accordate.
I Disciplinari d’uso valgono fino al 2019 e interessano le aree di addestramento Cao Malnisio, Cellina-Meduna, Dandolo, Malga Saisera, Monrupino, Monte Bivera, Rivoli Bianchi di Tolmezzo, Rivoli Bianchi di Venzone e T51-Fiume Tagliamento.
Per tutti questi poligoni proprio oggi il Co.Mi.Par. ha approvato il programma d’impiego nel secondo semestre del 2016. Rispetto all’anno scorso il numero massimo di giornate per le esercitazioni a cielo aperto rimane pressoché invariato.