Il quintetto dei sindaci carnici anti-UTI ai colleghi: “Ribellatevi”
Cari Colleghi, come a Voi noto la Presidente pro tempore della Regione FVG, avv. Debora Serracchiani, ha fissato… un incontro presso la Comunità Montana della Carnia “in vista dell’avvio delle UTI nel prossimo mese di aprile”. Si apre così la lettera che i cinque sindaci carnici contrari alle Unioni territoriali intercomunali hanno inviato ai colleghi alla luce dell’incontro di stasera alle 18.30 a Tolmezzo.
“Come altrettanto noto – prosegue la missiva – il recente emendamento approvato la scorsa settimana dalla maggioranza in Consiglio Regionale ha addirittura statuito che i Comuni che non aderiranno alla UTI entro il termine previsto (aprile 2016) si vedranno decurtare una considerevole percentuale dei trasferimenti destinati alle casse comunali. Posto che cinque Comuni della Carnia (Forni di Sotto, Sauris, Cercivento, Ampezzo e Zuglio) non hanno approvato la bozza di statuto dell’UTI (impugnando i provvedimenti attuativi della L.R. 26/2014 innanzi al T.A.R. per il F.V.G.) e ulteriori Amministrazioni (Rigolato, Ovaro, Ligosullo e Sutrio) non hanno approvato la predetta bozza di statuto, l’UTI della Carnia, secondo le logiche di questa Giunta Regionale, dovrebbe prendere comunque l’avvio anche in mancanza dei suddetti Comuni.
E’ facile immaginare che tale Unione “monca” non potrà di certo funzionare. L’istituzione di questo nuovo Ente, a macchia di leopardo, non porterà alcun beneficio al nostro territorio, né tantomeno ai Vostri Comuni che si vedranno depauperati di qualsivoglia autonomia e dignità. All’interno dei questa Unione “monca” i Comuni perderanno il loro potere decisionale; quel che è peggio è che l’ingresso da parte Vostra in questa Unione, (ingresso determinato dalla paura di non poter chiudere i bilanci a fronte dei tagli prospettati) sarà senza ritorno.
Si badi che di tale riforma beneficerà il solo Comune di Tolmezzo il quale sarà il destinatario delle risorse e delle contribuzioni più ingenti. E’ proprio l’amore per la nostra terra, il rispetto per i nostri antenati che si sono battuti per la Zona Libera della Carnia, una Carnia libera da oppressori, che ci spinge oggi a sollecitare un Vostro scatto di dignità affinchè vi ribelliate a chi ci sta privando della nostra libertà di autodeterminazione. Non piegatevi a questo riforma SANZIONATORIA, OBBLIGATORIA, PUNITIVA, ILLEGITTIMA e INCOSTITUZIONALE! Lavoriamo, invece, TUTTI UNITI per costruire in piena libertà e autonomia la Carnia che NOI VOGLIAMO! Respingiamo chi vuole dilaniare la nostra terra, imponendoci, dall’esterno e dall’alto, la propria volontà! Difendiamo la nostra storia, i nostri cittadini e i loro bisogni!” conclude la lettera.