Stop alla legge regionale sull’acqua, nuova crociata di 30 sindaci friulani
Levata di scudi da parte di Sindaci e Amministratori locali di una trentina di Comuni del Friuli Venezia Giulia che si dicono preoccupati per i contenuti della proposta di Legge regionale nr. 135 “Organizzazione delle funzioni relative al servizio idrico integrato e al servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani”, di prossima discussione in Consiglio regionale. Per questo hanno voluto sottoscrivere un appello chiedendo di sospendere la discussione del provvedimento e di rivedere questa norma, “evitando una deriva accentratrice e a forte rischio di tecnocrazia”
Si tratta dei sindaci di Rivignano-Teor, Bertiolo, Ampezzo, Dolegna del Collio, Tramonti di Sotto, Cercivento, Bicinicco, Casarsa della Delizia, Rive D’Arcano, Precenicco, Moggio Udinese, Marano Lagunare, Caneva, Vito D’Asio, Lestizza, Forni di Sotto, San Giorgio della Richinvelda, Sutrio, Valvasone/Arzene, Varmo Zuglio, Mereto di Tomba, Ligosullo, Carlino, Muzzana del Turgnano; del vicesindaco di Forni Avoltri Manuele Ferrari, di Elisabetta Basso, Consigliere comunale di Premariacco e Gianluca Casali, Consigliere comunale di Martignacco, Alessandro Marangoni, Consigliere comunale di Artegna, Lorenzo Merluzzi, Consigliere comunale di Povoletto.
I firmatari non credono valida una soluzione che tende ad accentrare sempre di più la governance dei servizi e crea i presupposti per una aggregazione spinta dei soggetti gestori. Tanto più che la modifica della governance non influisce immediatamente sull’unico tema veramente urgente rappresentato dalle sanzioni UE per la mancata depurazione delle acque. “Siamo fermamente convinti – dicono – che la Regione Friuli – Venezia Giulia debba intraprendere una strada diversa, attraverso un riassetto normativo che permetta di razionalizzare e rendere ancora più efficace ed efficiente la gestione del servizio idrico, ma senza espropriare le Comunità locali del proprio diritto a gestire il bene Acqua”.
Anche facendo riferimento ai risultati del referendum 2011, gli amministratori (provenienti da ogni zona della Regione) chiedono di preferire alla logica dell’accentramento e del profitto il ricorso a nuove pratiche di democrazia locale, di sussidiarietà e di forte partecipazione e coinvolgimento dei territori e delle istituzioni locali.
“L’attuale Statuto di autonomia della Regione F – VG permette di imboccare una strada diversa, legiferando in maniera simile a quanto è stato fatto in altre Regioni a Statuto speciale, in particolare nella Provincia autonoma di Trento”, affermano i sottoscrittori dell’appello che spiegano come “in questo momento le modifiche della Costituzione in corso ci offrono una importante occasione per rafforzare la nostra specialità e rivendicare le competenze, anche nuove, decisive per il governo del nostro territorio. Fra queste la gestione dell’acqua e dei beni comuni è forse una delle più importanti”. Serve quindi il coraggio di sospendere l’approvazione del provvedimento fino alla revisione dello Statuto, facendo dell’acqua “un terreno sul quale sperimentare la nostra capacità di essere speciali”.
L’appello, nato in maniera del tutto spontanea, sta raccogliendo giorno dopo giorno sempre maggiori consensi. E il numero dei firmatari è destinato a crescere.