Bordano, riaperta la Casa delle Farfalle
“Come abbiamo fatto sempre, anche questa volta ci teniamo fuori dalle polemiche e apriamo la Casa delle farfalle di Bordano alle famiglie e alle scuole dal 1° di marzo, come alle famiglie e alle scuole era stato promesso. Apriamo con nuovi animali e moltissimi nuovi eventi. Apriamo come da programma e con la voglia di accogliere i visitatori dal Friuli Venezia Giulia, dall’Italia e dall’estero, con un sorriso e una bella storia di farfalle e di natura, da riportare a casa”. L’annuncio è arrivato dalla cooperativa Farfalle nella Testa, e dal suo presidente Stefano Dal Secco, attraverso il loro nuovo sito web.
Una apertura sulla quale c’erano stati in questi mesi nuovi dubbi e timori, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato illegittima la gara per l’affidamento della gestione.
Nel suo post sul sito Dal Secco ha ha voluto fare chiarezza: “Pochi e semplici motivi che ci hanno portato a iniziare questa avventura e che ce la fanno ancora portare avanti, pur tra le difficoltà e i rischi che comporta lavorare in Italia, nei piccoli borghi avvelenati da invidie e faide di quartiere, non meno che tra i palazzi del potere nelle grandi città… Abbiamo rischiato parecchio – continua – riaprendo le porte questo primo di marzo: spendendo denaro senza alcuna assicurazione di riaverlo indietro ed esponendo il fianco agli attacchi interessati, dei quali stiamo aspettando l’arrivo con serenità. Per questo non potevo sottrarmi dal ricordare chi siamo e cosa facciamo, per tutte le persone eccezionali con cui stamo facendo questo viaggio, e che hanno messo in campo in questi giorni tutta la testa e tutte le braccia, senza mai voltarsi indietro, per Giusy, Anna, Tatiana, Manuela, Andrea, Jessica, Massimo, Jacopo, e tutti”.
“La Casa delle farfalle di Bordano – aggiunge -è una tra le più importanti ricchezze di questo Friuli Venezia Giulia e una realtà di tutto rispetto in Italia; noi crediamo inoltre abbia davanti ancora dei grandissimi margini di crescita. Ragion per cui ci assumiamo volentieri tutti i rischi del caso e apriamo le porte questo primo di marzo. Per tutte le classi e le scuole che hanno prenotato la loro gita nella foresta dietro casa. Per tutti gli insegnanti che hanno voglia di fare molto di più che arrivare alla campanella. Per le famiglie che pensano che la fatica di prendere l’auto e progettare una mattinata al museo e una passeggiata nel bosco sia sudore ben speso. Per i pensionati che volentieri farebbero un viaggio ai tropici ma intanto si permettono un giro nelle serre, facendosi volare addosso le farfalle”.