La Adron di Mels di Colloredo avanguardia nell’innovazione tecnologica
“Una start up estremamente significativa per il nostro territorio, un’innovazione tecnologica su cui si fonda un’attività di impresa che fornisce servizi in agricoltura per trattamenti con metodi naturali e selettivi: all’interno della filiera biologica è di certo un sistema che può aiutare la nostra agricoltura, settore strategico e delicato in una regione che – unica in Italia – ha scelto di essere ogm-free, a produrre con ancora maggiore qualità”. Lo ha sottolineato la presidente della Regione Debora Serracchiani, al termine della visita alla Adron Technology di Mels di Colloredo, un’azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di trattamenti agricoli tramite droni.
“La strategia aziendale della Adron – ha commentato la presidente – va nella direzione delle linee di finanziamento che abbiamo individuato a sostegno delle prospettive più interessanti delle attività produttive, ovvero la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione tecnologica. Sia lo strumento di Rilancipresa, sia la programmazione europea, sia il Piano di sviluppo rurale, che prevede investimenti importanti sulla filiera del biologico, guardano a questo modello aziendale e l’intento dell’amministrazione regionale era proprio quello di permettere a realtà come Adron, così importanti nel campo della brevettazione, di accedere a questi tipi di finanziamento”.
Davide Cuttini, oggi amministratore della società – formata da una decina di giovani professionisti e che si fonda sullo sviluppo di un’idea di Michele Picili – ha illustrato a Serracchiani genesi dell’azienda, sviluppi, potenzialità e applicazioni, mostrando anche un’esercitazione in campo di un piccolo drone abilitato a sganciare piccole capsule di cellulosa (prodotte da una multinazionale olandese) che contengono circa duemila larve di trichogramma, un insetto antagonista della piralide, temuto infestante delle coltivazioni di mais. Il drone, piccolo velivolo a pilotaggio remoto, è autosufficiente, programmato per sapere dove volare e dove sganciare, mentre l’operatore ha un radiocomando attraverso cui intervenire in qualsiasi momento.
Il drone funziona a batterie ricaricabili, senza nessun combustibile, quindi a zero impatto ambientale. Il costo è pari a quello per la disinfestazione chimica con il grande vantaggio di combattere il parassita senza alcun danno per l’ambiente e per l’uomo. Nel 2014 la Adron ha testato i servizi sui primi centinaia di ettari per arrivare al 2015 a 5mila ettari trattati nell’ambito biologico. Oggi questo sistema è valido per combattere piralide del mais, ragnetto rosso nella soia e distribuire ferormoni e prodotti fogliari. Ma le applicazioni possono essere notevolmente ampliate. “Abbiamo bisogno di fare conoscere questa realtà che è partita due anni fa con le prime sperimentazioni fuori regione, tra il Piemonte e la Lombardia”, ha spiegato Cuttini, che ha ricordato come “la start up si sia retta solo con le proprie forze”.
“All’inizio abbiamo avuto le nostre difficoltà perché le nostre tecnologie sono molto costose e nel campo della progettazione abbiamo bisogno di figure altamente specializzate da integrare nell’organico dello staff. Da sei mesi, grazie a un investitore importante come il gruppo Bardelli di Martignacco (presenti oggi alla visita Antonio Maria e Davide Bardelli), siamo riusciti a fare un primo passo importante sulla strada del nostro obiettivo: diventare leader nei servizi di precisione in agricoltura. In questo senso l’interesse della Regione è importante, per capire quali sono gli strumenti adatti per potere incentivare la crescita aziendale”, ha affermato Cuttini. Nel settore in Italia sono pochi i competitori strutturati come Adron. “Ci sono realtà che autocostruiscono delle macchine per potere effettuare servizi agricoli, ma il nostro obiettivo è precorrere i tempi dando servizi su tutto il territorio con nostri piloti e flotte di droni”