60 anni di sacerdozio per Don Santo De Caneva
Nato nel lontano 1930, nella frazione di Liariis di Ovaro, Santo De Caneva è secondogenito e unico maschio nella famiglia formata da tre sorelle, dalla mamma Maria Soravito, casalinga, e dal papà Daniele, di professione casaro.
Fin da piccolo ha coltivato in segreto il seme della vocazione e quando un giorno rientrando a casa dalla scuola, frequentava la V^ elementare, trovò il Cappelano, il Pievano e lo zio prete che gli chiesero se avesse mai pensato di entrare in seminario, cosciente delle difficoltà economiche della famiglia rispose ‘non ho i mezzi!’
Erano tempi di miseria per tutti e i tre sacerdoti si resero disponibili ad aiutarlo. Fu così che iniziò la preparazione da privatista sotto la guida del Cappellano di Cludinico, don Francesco Isola, e poi presso la parrocchia di Cedarchis con don Mario De Giudici. Nel 1942 riempì la valigia del nonno emigrante ed entrò in seminario dove lo accolse Mons. Fantini, il direttore, che subito lo ammonì per i pantaloni troppo corti invitandolo a procurarsi un vestito più consono.
Don Santo ricorda che al primo rientro a casa i genitori, con non pochi sacrifici, fecero confezionare dal sarto del paese un bel completo giacca e pantolone in velluto. In seminario il raggiungimento delle varie tappe alimentava la vocazione arricchita anche dalla passione per la musica, per il canto e per gli strumenti, in particolare per le tastiere; passione che don Santo non ha mai smesso di coltivare.
Il 17 luglio 1955 il coronamento della chiamata con l’ordinazione sacerdotale avvenuta nel duomo di Udine assieme ad altri 17 diaconi; il 24 luglio il paese natale è in festa per la celebrazione della sua prima Santa Messa in quella chiesa che già all’età di quattro anni lo aveva visto vestire i panni del chierichetto.
E proprio a Liariis inizia la sua lunga, fruttuosa ed instancabile opera pastorale che lo vede nel tempo (1956/57) a Saletto di Chiusaforte dove istituisce una scuola di canto e musica per bambini e ragazzi, quindi (1957/58) a San Leonardo di Cividale, poi il ritorno in Carnia (1959/60) a Noiaris di Sutrio quale cappellano, successivamente (1960/67) parroco a Rivo di Paluzza, ad Alesso di Trasaghis (1967/73), a Villanova delle grotte (1973), a Valbruna-Malborghetto, a Blessano di Basiliano (1976); ed ancora a Raspano di Cassacco, a Ciseriis di Tarcento, a Tricesimo.
Da molti anni la domenica pomeriggio don Santo si reca a Tricesimo a Villa Masieri, casa di riposo che accoglie le persone colpite da cecità, a celebrare l’Eucarestia. Da quasi due lustri don Santo è un valido aiuto ai sacerdoti della Forania di S. Pietro ed in particolare nelle comunità di Ligosullo, Treppo Carnico, Sutrio e Cercivento oltre che nella Casa di riposo per anziani di Paluzza.
La sua presenza discreta, la sua sensibilità, il suo essere uomo di montagna, il suo instancabile ed incessante peregrinare tra le comunità, nelle famiglie, nelle visite agli ammalati, nelle ricorrenze religiose, nei momenti lieti e tristi, hanno contribuito a rendere a tutti familare e ben accetta la figura di questo sacerdote.
E nella semplicità che ha caratterizzato la missione di don Santo le comunità si uniscono a lui per ringraziare il Signore per questi primi 60 anni di vita a Lui dedicata e lo faranno, con la celebrazione dell’Eucarestia, domenica 11 ottobre alle 10.00 a Ligosullo ed alle 15.00 a Cercivento.