7 milioni di euro di investimenti per il comprensorio Nassfeld Pramollo
Ammonta a 7 milioni di euro l’ultimo investimento effettuato dal comprensorio sciistico Nassfeld Pramollo a Hermagor, in Austria, con l’obiettivo di espandere, migliorare e velocizzare i sistemi di innevamento, garantendo piste più ampie ed estese, dotate anche di dispositivi come i misuratori dì profondità della neve; 45 sono stati invece i milioni di euro investiti negli ultimi due anni. E’ stato annunciato nel corso della conferenza stampa di presentazione della stagione sciistica 2018/2019, al via dal 7 dicembre. Il comprensorio, a 13 chilometri da Pontebba (Udine), è una delle principali località sciistiche d’oltre confine. È dotato di 30 impianti di risalita, 110 chilometri di pista innevate costantemente con 390 cannoni e 25 rifugi.
Nel comprensorio è possibile effettuare anche sci di fondo ed escursioni. L’investimento ha comportato anche la realizzazione di nuove strutture di ospitalità e il miglioramento di quelle esistenti. La stagione, nel corso della quale – tra i vari eventi – si terrà a gennaio anche la gara più lunga del mondo. “Batti il campione”, si chiuderà il prossimo 22 aprile. “Durante la stagione sciistica invernale si registrano circa 700 mila pernottamenti nei 12 mila posti letto, di cui 5 mila al passo, presenti nel comprensorio. L’Italia – ha annunciato Sonja Kucher, di Nlw Tourismus Marketing – con 23 mila pernottamenti, pari al 3% del totale è al sesto posto”.
In primavera, hanno aggiunto gli organizzatori, per Nassfeld, “partirà il progetto di costruzione di ulteriori 500 posti letto subito dopo il confine italiano, di cui 100 in appartamenti posti in vendita. L’intervento, con un investimento da 45 milioni di euro, verrà realizzato da una immobiliare locale e sarà completato entro l’autunno. I posti sono già prenotati per Natale 2019”.
Forse no ho capito io ma perché investire in una nazione come l’Austria che ci ritengono tutti mafiosi???
Una cosa è certa. Gli austriaci devono aver imparato a fare le statistiche dalla regione FVG.
Infatti dicono di aver avuto con 12.000 posti letto, 700.000 presenze nella passata stagione invernale.
Diciamo che in 5 mesi hanno fatto il doppio di Tarvisio in un anno (346.000 presenze con 6.000 posti letto). Vedere articolo del 12 novembre 2018.
Quindi a Nassfeld è come se avessero avuto gli alberghi pieni 59 giorni nell’arco di 150 giorni (la stagione invernale) mentre a Tarvisio hanno avuto +/- lo stesso nell’arco di un anno.
Quello che gli austriaci invece non ci dicono è quante sono state le presenze e gli arrivi nel resto (215 giorni) dell’anno. Se come presumo avranno avuto si e no 4 gatti, allora siamo quasi a pari.
Quindi, nonostante la fortuna di avere un bacino sciabile decisamente “super” che dà 100 a zero a tutti i nostri comprensori, con una fantastica esposizione a nord (la neve si mantiene più a lungo pur sciando accarezzati dal sole) non è poi così fruttifero come uno potrebbe pensare.
Se in Carnia, invece di sperperare soldi a costruire e poi anche mantenere purtroppo impianti di risalita, si puntasse per primi ad un turismo a contatto con la natura, usando le varie piste forestali per camminate, passeggiate, a cavallo o con slitte trainate da cavalli (non motoslitte), forse anche i paesi più piccoli potrebbero avere uno sviluppo sostenibile.
E questo secondo me potrebbe essere il futuro della Carnia. Chi vuole fare gli impianti, non li faccia con i soldi pubblici. Se li gestisca anche da solo poi senza sperperare i nostri soldi.
Una qualsiasi iniziativa imprenditoriale se parte con il presupposto di non riuscire nemmeno a mantenersi, è meglio lasciarla perdere.
Chiunque porti avanti certe idee è meglio che vada in India a fare un corso accelerato di incantatore. Ma quando torna è meglio che sappia che in Carnia non ci lasceremo incantare come i serpenti.
Almeno lo spero!