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Santoro (Pd): «Sulla sanità a Gemona il grande bluff di Fedriga»

“Fedriga e Riccardi pensano che nessuno abbia un briciolo di memoria: la grande rivoluzione della cosiddetta ‘nuova sanità’ è cominciata nel 2014 ed è già attiva. Questo è un grande bluff mediatico, un gioco di etichette, con Gemona prima vittima di un inganno ai danni di territori e cittadini”.

Mariagrazia Santoro

Lo afferma la consigliera regionale del Pd Mariagrazia Santoro, assessore nella Giunta Serracchiani, commentando l’inserimento nel ddl Omnibus in discussione in Consiglio regionale dell’ospedale di Gemona come centro di riferimento per la riabilitazione, anticipato dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga e dall’assessore alla Sanità Riccardo Riccardi.

“Se mai ripeterlo servisse a qualcosa – osserva Santoro – la riforma del 2014 prevedeva che nella riconversione di Gemona la riabilitazione fosse centrale e anzi già da tempo lì ci vanno anche i pazienti dell’hub di Udine. Ma questo dato acquisito viene venduto come la rivoluzione della sanità. Oggi per Riccardi non vale più l’accusa che all’opposizione sfoderava contro il centrosinistra, colpevole di mandare ‘lassù’ pazienti di altri comuni. Invece di rispolverare i nostri atti, Riccardi e Fedriga dicano che risposta danno ai comitati, che chiedono di riavere i posti di terapia semiintensiva. La Lega ascolta le piazze e li rimette o, come va dicendo, valuta le ragioni della sicurezza degli utenti?”.

LA NOTA DELL’AIFI

Riguardo alla riforma della sanità e all’intenzione, annunciata dalla giunta regionale, di far diventare l’ospedale di Gemona uno dei centri di riferimento per la riabilitazione accanto al Gervasutta di Udine, l’Aifi, l’Associazione di rappresentanza dei fisioterapisti della regione Friuli Venezia Giulia, si chiede “quale idea abbia la giunta della riabilitazione specialista?”.
L’Aifi sottolinea di essere “a favore dell’ampliamento delle funzioni specialistiche in area riabilitativa, ma nell’emendamento presentato dalla giunta regionale – aggiunge l’Associazione –  si rischia di fare confusione tra funzioni e prestazioni”.
“È necessario capire, – spiega l’Aifi – quali saranno le nuove funzioni specialistiche che si vogliono allocare a Gemona, perché il divide et impera è forse possibile in politica, ma non in sanità”.
Aifi, sottolinea come “un nuovo reale investimento del sistema sanitario regionale su nuove funzioni specialistiche” sia assolutamente auspicabile “ma – conclude – non si giochi allo spezzatino: a nostro parere la via maestra degli interventi sulla riabilitazione passa per lo sviluppo dei servizi territoriali e di comunità, non su una pericolosa duplicazione di funzioni specialistiche che hanno già nel Gervasutta il loro naturale punto di riferimento”.