Inaugurato il cantiere sul ponte di San Martino ad Ovaro
“Sono molto contento del lavoro svolto in sinergia con la Protezione Civile, il Comune di Ovaro, i professionisti e sono dispiaciuto delle polemiche che ci sono state anche recentemente. Non pretendiamo dei grazie, ma il rispetto per chi ha lavorato e a cui va riconosciuto il merito di aver messo il massimo impegno per garantire tempi record”.
Il vicegovernatore con delega alla Protezione Civile, Riccardo Riccardi, ha inaugurato oggi il cantiere per il rifacimento del ponte di San Martino ad Ovaro, uno dei simboli dell’alluvione dello scorso autunno. Lo ha fatto respingendo con forza le critiche sui tempi dell’intervento, dimostrando, al contrario, una celerità nell’esperimento delle procedure testimoniata dal cronoprogramma degli atti svolti per giungere oggi all’avvio dei lavori.
“Siamo a luglio – ha esordito Riccardi – l’assegnazione delle risorse da parte dello Stato è del 4 aprile. L’11 aprile abbiamo inviato il Piano degli interventi a Roma, che lo ha approvato il 7 maggio. Due giorni dopo ho firmato il decreto che ha incaricato la Protezione Civile di esperire le procedure. A maggio c’è stata la realizzazione e approvazione dei progetti, il superamento delle procedure, la conferenza dei servizi, la conclusione dell’iter autorizzativo e la gara d’appalto. Ed oggi apriamo il cantiere”.
“Chi sa come funzionano le opere pubbliche in questo Paese o in altri pezzi di questo Paese dovrebbe capire che questo è un risultato importante” ha concluso Riccardi.
I lavori di ripristino, stimati nell’ordine di 700 mila euro, consisteranno nel rifacimento della spalla e nella prosecuzione della scogliera di contenimento, crollate durante l’alluvione del 29 ottobre scorso.
Un’opera che è stata subito inserita nel Piano dei danni causati dall’emergenza maltempo, stilato secondo due criteri di priorità: prima i danni che mettevano a rischio l’incolumità e la sicurezza delle persone, poi quelli che causavano i maggiori disagi. Il ponte di Ovaro, come ha ricordato Riccardi, rientrava in questa seconda categoria di interventi. Il manufatto sul torrente Degano collega infatti la strada regionale 355 con la statale 465 e dopo il crollo ha costretto gli abitanti delle frazioni sulla destra fluviale ad utilizzare i ponti a monte e a valle del centro abitato di Ovaro, che normalmente è servito, appunto, dal ponte di San Martino. La ditta aggiudicataria ha auspicato di poter consegnare i lavori con anticipo rispetto al termine contrattuale di sei mesi.
Il Piano complessivo degli interventi emergenziali per il 2019, approvato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile nazionale, ha un valore di circa 100 milioni di euro e prevede un migliaio di procedimenti da esperire. “Siamo circa al 70% del lavoro rispetto alle opere che dobbiamo mettere in campo entro settembre. È un’attività molto complessa con tempistiche stringenti imposte dallo Stato e stiamo rispettando gli obiettivi che ci siamo dati” ha spiegato Riccardi, ricordando anche “il forte interesse del sistema delle professioni e delle piccole medie imprese rispetto al modello che abbiamo messo a punto e che finora ci ha consentito di far fronte ai disagi per la popolazione, aumentare la sicurezza sul territorio colpito dal maltempo, ma anche creare un’opportunità di volano per l’economia locale”.
All’inaugurazione del cantiere erano presenti anche il vice presidente del Consiglio regionale, Stefano Mazzolini, il sindaco di Ovaro, Mario Cattarinussi, il direttore della Protezione Civile regionale, Amedeo Aristei, il sindaco e il vice sindaco del comune di Tarvisio, Renzo Zanette e Igino Cimenti.