Gemona omaggia la campionessa olimpica della scherma Elisa Di Francisca
«Lo sport può molto: può accelerare i tempi e cambiare una vita, un Paese, la società. Può aprire a nuovi mondi. Può restituire molto a chi ha avuto poco, può far salire sul tetto del mondo solo il talento, il merito, il sacrificio. Su questo, le regole non sono sindacabili». Elisa Di Francisca «ha scelto il valore della sfida in noi stessi. Quella che salva l’umanità».
È la motivazione con cui il Laboratorio internazionale della Comunicazione, con la direttrice Emanuela De Marchi, ha consegnato oggi negli spazi gremiti del Santuario di San’Antonio a Gemona il premio Gamajun International Award-Premio Bruno Demarchi alla schermitrice plurimedagliata olimpica Elisa Di Francisca, giunta in Friuli fresca di doppio podio ai Mondiali e determinata ad affrontare quello che ha già deciso sarà il suo ultimo appuntamento di carriera: le olimpiadi Tokyo nel 2020. Saranno i suoi terzi giochi olimpici, dopo Londra 2012 e Rio 2016. Vi arriverà da madre di Ettore e, da settembre, moglie di Ivan.
La sua 57ª edizione, la 30ª a Gemona, il Lab l’ha voluta dedicare a «Cantiere Friuli Venezia Giulia. Idee e progetti per rilanciare l’Italia», prendendo esempio da quel Friuli che «non ha mai cercato alibi per l’azione. È da questo spirito da Campioni che partiamo», ha affermato De Marchi. Nella «tensione utopica» che connota il Lab – «siamo un centinaio di persone da 26 Paesi del mondo che amano scoprire culture nuove, territori inaspettati, paesaggi nuovi» -, il premio Gamajun a Di Francisca è un riconoscimento ai «campioni in pedana, nella vita, nella società civile» e uno stimolo perché tutte le donne nello sport possano godere di pari diritti.
Presenti all’evento il sindaco di Gemona, Roberto Revelant, per l’Università di Udine la delegata del rettore per l’Erasmus, la professoressa Rosaria Vermiglio, la vice presidente dell’Ente Friuli nel Mondo, Anna Pia De Luca. Impossibilitato a essere presente per il concomitante Consiglio regionale, il presidente della Regione Massimiliano Fedriga ha fatto pervenire con uno scritto i suoi «vivissimi complimenti» al Lab e alla premiata.
«Le donne nello sport possono realizzare molto per la parità di genere obiettivo importante per tutte le donne al mondo», ha sottolineato De Marchi, consegnando il Gamajun. La maternità non sempre coincide con un periodo di serenità anche economica. Elisa ha potuto allontanarsi dalle competizioni con una tranquillità perché la Federazione scherma permette alle sue campionesse di congelare il ranking personale, oltre a riconoscere loro un’indennità del cento per cento per tutto il periodo di lontananza dalle gare. «Da allora – ha ricordato De Marchi -, qualche Federazione ha preso spunto e imitato la scherma, ma gli esempi restano ancora pochissimi. E comunque, in Italia, le nostre campionesse donne, anche ad altissimi livelli, per legge non sono professioniste. Restano dilettanti, anche se vincono le Olimpiadi».
«Credo che i tempi siano maturi per il cambiamento culturale che tutte noi atleti ci aspettiamo e per cui ci battiamo da anni», è uno dei pensieri forti della Di Francisca. «L’oro della medaglia più preziosa sta cambiando colore: è sempre più rosa. È il momento della rivincita di noi donne: ci vogliono più dirigenti donne nelle federazioni e i successi femminili devono valere come quelli maschili, anche economicamente», è ancora il pensiero della campionessa, espressione dello sport che ha dato all’Italia 125 le medaglie vinte alle Olimpiadi, di cui 49 d’oro. «La scherma è la disciplina olimpica in cui l’Italia ha dato di più – ha ricordato la direttrice Lab -. È lo sport in controtendenza rispetto agli stereotipi di genere: insegna alle donne a essere combattenti e agli uomini a essere gentili».
Il Friuli, con Gemona e il Lab, oggi si è così speso per far evolvere positivamente il dibattito apertosi in Italia per la modifica della legge 91/1981 che regola i rapporti tra società e sportivi professionisti e alla quale le donne che praticano sport agonistici e ad alti livelli non possono ancora accedere risultando così, semplicemente, delle “dilettanti”».
«Sono molto felice e grata per questo premio – ha commentato Di Francisca -, perché tengo tanto alla mia persona e all’essere quindi riconosciuta per i miei valori, oltreché per i miei meriti sportivi».
Il sindaco di Gemona Revelant, ricordando il progetto Sportland di cui l’ente è promotore e teso a promuovere il benstare insieme alle opportunità sportive che offre l’Alto Friuli, ha fatto a Di Francisca «i migliori auguri per le Olimpiadi di Tokyo e sappi che i tuoi sogni diventano anche i nostri, poiché attraverso il premio del Lab ti leghi a questa terra e ti sentiamo parte di noi».
Un ringraziamento «per il modello positivo che offre alle donne e a tutti» lo ha rivolto all’atleta la delegata del rettore di Udine Vermiglio e la vice presidente dell’Ente Friuli del Mondo, De Luca, ha evidenziato la grande sintonia dell’ente con il Lab per essere continuo «cantiere di cultura, creatività, comunicazione e collaborazione tra culture diverse».
IL PREMIO GAMAJUN
Il Lab ha fondato nel 1990 un premio internazionale per la comunicazione, il Gamajun International Award. Nelle edizioni precedenti, il premio è stato assegnato, nell’ordine e ogni anno dal 1990 a Alida Valli, István Szöts, card. Agostino Casaroli, Romano Prodi, Lina Sastri, Souleymane Cissé, Renzo Arbore, Mario Luzi, Fabrizio De André, Tahar Ben Jelloun, Mario Monicelli, Derrick De Kerckhove, Antonino Caponnetto, Francesco Tullio Altan, Khalida Toumi Messaudi, Noa, Arturo Paoli, Sergio Zavoli, Carlo Rubbia, Oscar Pistorius, la Comunità di Sant’Egidio, Ottavio Missoni, Carlo Petrini, la Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition, Gente del Friuli (in occasione del 40° del terremoto del 1976), Medici senza Frontiere. Nel 2018 il Premio è stato dedicato a «La ricerca della verità” e lo hanno ritirato Paola Deffendi e Claudio Regeni.
IL LAB 2019
I giovani studiosi di italianistica che partecipano al Lab 2019 sono 60, provenienti da 26 Paesi. Particolarmente rappresentata è la Corea del Sud. Seguono Algeria, Argentina, Armenia, Brasile, Bulgaria, Canada, Croazia, Cuba, Francia Germania, Grecia, Guatemala Iran Irlanda Malta Montenegro Polonia Repubblica Macedonia, Russia, Spagna, Tunisia Ungheria Venezuela, Uzbekistan. Durante i quindici giorni di attività (dal 23 luglio al 13 agosto), docenti e allievi lavorano insieme attorno al tema guida, «Cantiere Friuli Venezia Giulia. Idee e progetti per rilanciare l’Italia», che è affrontato in tre ambiti di aggiornamento: lingua; lettere e arti; società, politica e ambiente. Le attività prevedono quattro momenti integrati: aggiornamento linguistico e culturale; creatività nelle botteghe al pomeriggio; convegni internazionali di studio; lavoro personale in emeroteca, biblioteca, mediateca e nella Cineteca del Friuli.