Bruno Pizzul e Alexandra Agiurgiuculese protagonisti nel convegno del LAB a Gemona
Il ritorno all’essenza nel raccontare gli eventi, spogliandoli «dall’effluvio di parole» imperanti è stata la raccomandazione dello storico telecronista Bruno Pizzul; la passione e la perseveranza della giovane atleta rumena, Alexandra Agiurgiuculese, ha fatto capire come sia possibile lasciare un posto già conquistato nella propria nazionale di Ginnastica ritmica e in pochissimi anni, da emigrante, entrare nella Nazionale italiana e nell’Aeronautica; la tenacia di un territorio ha dimostrato come sia possibile trovare nuove possibilità di sviluppo coniugando il proprio ambiente con lo sport, fino a creare Sportland, progetto di valenza europea. E poi la ricerca di Scienze motorie dell’Università di Udine ha evidenziato come, in cooperazione con il sistema sanitario Fvg, si possa arrivare a mettere a sistema la prescrizione dell’esercizio fisico nei pazienti stabilizzati.
È con queste voci e questi concetti che il Lab di Gemona oggi ha messo in evidenza il contributo che lo sport può dare per uno sviluppo sostenibile durante il Convegno internazionale «Sport. Mettersi in gioco», che si è svolto questa mattina (venerdì 26 luglio) nella sala consiliare del Comune di Gemona. Lo sport, dunque, ha evidenziato in premessa la direttrice del Lab, Emanuela De Marchi, come asset fondamentale per il «Cantiere Friuli Venezia Giulia. Idee e progetti per rilanciare l’Italia», il tema-obiettivo che caratterizza la 57ª edizione del Laboratorio internazionale della comunicazione.
Sono intervenuti «il» telecronista Bruno Pizzul in dialogo con il giornalista della Gazzetta dello Sport Claudio Arrigoni, Alexandra Agiurgiuculese campionessa italiana ginnastica ritmica e partita dall’Asu Udine, Giorgia Pappalardo di Parole o_Stili che ha presentato Manifesto delle Parole O_Stili nelle sport, contro la violenza verbale nello sport anche in Rete. Il ruolo e l’importanza della ricerca e dell’innovazione nello sport con l’attività dell’Università di Udine è stato illustrato da Mirco Floreani. Le consigliere comunali Zagorka Balog e Raffaella Zilli hanno evidenziato le opportunità che il territorio dà attraverso lo sport, con il progetto Sportland, promosso da Gemona e che coinvolge 17 Comuni dell’area Pedemontana e Alto Friuli e Mauro Gubiani, componente del direttivo di Volo Libero, ha raccontato l’eccellenza friulana in deltaplano e parapendio.
«Il suggerimento che do ai giovani colleghi è di avere attenzione all’evento, a ciò che sta accadendo in campo, piuttosto che al contorno e a essere pronti a raccontare le cose nei tempi che gli eventi stessi dettano», ha affermato Pizzul, raccontando ai 60 giovani studiosi di italianistica del Lab la sua esperienza professionale di telecronista Rai e i mutamenti che ha subito il racconto sportivo negli anni. «Non voglio salire in cattedra – ha aggiunto -, ma il racconto sportivo oggi è, alle volte, troppo urlato e la gran quantità di informazioni che il giornalista acquisisce prima dell’evento rischiano di farlo parlare della zia di Rivera anziché di Rivera». A sostegno della sua tesi, Pizzul ha richiamato ciò che sta accadendo in alcuni Paesi, come per esempio in Germania, dove «le telecronache tornano ad essere gestite da una sola voce». Lo sport, dunque, come una possibile palestra per ritornare all’essenzialità del racconto e alla preminente descrizione di ciò che accade.
Arrigoni, citando fra l’altro sportivi che sono stati a Gemona e al Lab quali Oscar Pistorium e Bebe Vio, ha ripercorso le importanti trasformazioni sociali che ha generato lo sport Paralimpico, con le Olimpiadi di Londra 2012 a segnare uno snodo fondamentale nell’affermazione delle abilità di ogni persona.
La giovane Agiurgiuculese, in palestra una decina di ore al giorno per prepararsi ai Mondiali di settembre in cui spera di agguantare il passaporto per le Olimpiadi di Tokyo 2020, ha ripercorso la sua carriera a partire dai primi esercizi a 6 anni fino alla decisione, nel 2010, di seguire i suoi genitori emigrati in Friuli per lavoro, lasciando il suo posto nella nazionale di Ginnastica ritmica in Romania. In Friuli, da Sacile, è ripartita la rimonta. Approdo all’Asu di Udine, nel 2015 ingresso nella Nazionale italiana, nel 2018 nell’Aeronautica. Un percorso costellato di successi e che ora guarda ai giochi a cinque cerchi.
Se lo sport è terreno anche per allenare a un linguaggio «gentile» e responsabile, come crede il progetto sociale Parole o_Stili che nel 2018 ha varato il Manifesto per Parole non ostili nello Sport («sintesi di un centinaio di contributi di personalità dello sport», ha detto Pappalardo), dalla ricerca attorno allo sport possono derivare benefici per un’intera popolazione. È quanto è emerso nel racconto dell’assegnista di ricerca dell’Università di Udine Mirco Floreani, parte di un progetto che ha l’obiettivo di «realizzare un centro di prescrizione di esercizi fisici per persone con patologie che si sono stabilizzate».