L’assessore Fvg Roberti annuncia a Tolmezzo la nascita del Consiglio delle autonomie montane
Il Consiglio delle autonomie montane (Cam), inteso come sezione del Consiglio delle autonomie locali (Cal), sarà l’organismo di coordinamento delle politiche della montagna previsto all’interno del disegno di legge di riforma delle autonomie locali.
Lo ha annunciato a Tolmezzo l’assessore regionale alle Autonomie locali e funzione pubblica, Pierpaolo Roberti, durante l’incontro con i rappresentanti dell’Uncem (Unione nazionale dei comuni, comunità e enti montane) presieduto dal sindaco di Pontebba, Ivan Buzzi, convocato per illustrare le linee guida della riforma in riferimento al governo della montagna.
“Il Cam avrà funzioni concertative e di proposta diretta alla giunta regionale, nonché sarà chiamato ad indire la Conferenza annuale sulla montagna” ha specificato Roberti, precisando che “del Consiglio delle autonomie montane faranno parte il presidente dell’Uncem, i sindaci dei Comuni montani eletti nel Cal, i presidenti delle comunità montane”.
“Non è prevista pertanto la creazione di una provincia della montagna – ha chiarito Roberti – ma il governo del territorio sarà gestito attraverso le nuove Comunità montane, enti che avranno personalità giuridica, come le Unioni territoriali intercomunali, per l’esercizio obbligatorio delle funzioni ereditate dalle vecchie comunità montane, incluso il patrimonio”.
La governance della Comunità montana sarà simile a quella delle Comunità di pianura (che si differenziano per la natura totalmente facoltativa) e prevede quindi un presidente eletto dall’assemblea dei sindaci che potrà essere un amministratore oppure un cittadino esterno all’amministrazione comunale; l’assemblea eleggerà anche il Comitato esecutivo al cui interno saranno garantiti meccanismi di rappresentanza delle minoranze.
“I confini territoriali delle Comunità montane dovranno essere concertati con i sindaci, così come le ulteriori funzioni montane ad esse attribuite, motivo per cui – ha evidenziato ancora Roberti – il confronto con gli amministratori resta ancora aperto al fine di giungere ad un testo ampiamente condiviso”.
Nel corso del dibattito con i sindaci sono emerse alcune proposte, anche divergenti, tra cui quella di affidare le politiche di programmazione e sviluppo ad un ente montano unico (Roberto Revelant, sindaco di Gemona del Friuli), di mantenere le relazioni tra le terre alte e i comuni di fondo valle (Francesco Brollo, sindaco di Tolmezzo) o di attribuire alle Comunità anche funzioni di area vasta (Andrea Carli, sindaco di Maniago).
“Chiedo ai rappresentanti della montagna di valutare le varie possibilità, anche in base alle diverse esigenze dei territori, con l’obiettivo di superare l’eccessiva frammentazione attuale imposta dalle Uti e giungere ad una proposta che faccia sintesi tra le varie visioni emerse” ha concluso Roberti.