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“Entrain” punta a sviluppare piccoli impianti di teleriscaldamento efficienti e alimentati dalla filiera locale

Giovedì 24 ottobre a Udine si è svolta la prima tavola rotonda tra il gruppo di portatori d’interesse regionali per il progetto europeo ENTRAIN.
Organizzata da APE FVG – l’Agenzia per l’Energia del Friuli Venezia Giulia, partner del progetto, la riunione ha permesso l’incontro tra amministrazioni locali e imprese operanti nel settore del legno e delle biomasse. Nel mirino del progetto, infatti, c’è lo sviluppo di strategie locali e piani d’azione che incentivino l’uso di fonti energetiche rinnovabili, adattandosi alle caratteristiche del territorio e alla disponibilità delle risorse energetiche in loco. In particolare, si parla di piccoli impianti di teleriscaldamento alimentati a biomassa (da legname e scarti di lavorazione nella filiera del legno) che permettono la produzione centralizzata di calore e la sua successiva distribuzione alle utenze, in maniera sostenibile.
ENTRAIN è un progetto avviato ad aprile di quest’anno e mira ad accrescere le capacità di pianificazione energetica di attori e autorità pubbliche locali, al fine di ridurre le emissioni di CO2, migliorare la qualità dell’aria e a innescare opportunità socio-economiche per le comunità delle cinque regioni target: Croazia, Germania, Italia, Polonia e Slovenia. Nella partnership troviamo anche Austria e Germania, paesi con capacità avanzate nel campo della pianificazione energetica che saranno un modello fondamentale da cui prendere spunto. Sarà in particolare preziosa la loro esperienza pluriennale nell’implementazione del sistema di gestione della qualità “QM Holzheizwerke” per impianti di teleriscaldamento di piccole dimensioni.
All’incontro, iniziato alle 10:30, hanno partecipato 16 stakeholder rappresentanti ben dodici realtà diverse: oltre a portatori d’interesse locali operanti in Friuli Venezia Giulia, erano presenti anche il piemontese Giorgio Talachini di La Foresta Soc. Coop., Francesco Tremonti e Daniela Zambelli della Regola di Dosoledo (Belluno) e la milanese Chiara Lazzari di Ambiente Italia, partner capofila di ENTRAIN.
Dopo una presentazione del progetto da parte del direttore di APE Matteo Mazzolini, che ha sottolineato l’importanza di considerare l’intera filiera del legno avvalendosi di professionalità multidisciplinari – dal boscaiolo ai produttori di energia e alle amministrazioni – è stata la volta di un giro di presentazioni dei partecipanti. Verio Solari, dottore forestale, riesce a riassumere in una frase l’importanza del progetto per il territorio: “è l’occasione per aumentare l’area di redditività delle foreste”.
L’ingegnere Samuele Giacometti entra nel vivo dell’incontro presentando il QM Holzheizwerke, il protocollo di gestione della qualità adottato in Svizzera, Austria e Germania. Uno degli obiettivi di APE FVG è diventare il punto d’ingresso di questo know-how in Italia. Giacometti ricorda come il QM in Svizzera sia nato nel 1998 prima della tempesta Lothar, mentre noi dall’ottobre scorso stiamo cercando di correre ai ripari post-Vaia, la tempesta che ha colpito duramente il nord-est dell’Italia.
Giacometti passa quindi il testimone a Giorgio Talachini, rappresentante dell’impresa boschiva La Foresta nella valle di Susa in Piemonte, che sorprende i presenti mostrando come la sua cooperativa sia riuscita a creare un modello eccellente di costruzione e gestione di piccoli impianti di teleriscaldamento, montati su dei container per facilitarne il trasporto. Talachini evidenzia in particolare come il loro sistema sia stato in grado di produrre lavoro per i residenti, dando contemporaneamente valore alla materia prima. “Un impianto ben progettato è un impianto che paga bene il legno”, afferma. Il dialogo con i cittadini, inoltre, deve essere aperto e trasparente fin dall’inizio della progettazione.
Durante il dibattito seguente emergono alcuni punti di interesse, in particolare la necessità di imparare dagli errori del passato, fisiologici quando si abbracciano nuovi percorsi ma da non ripetere nella costruzioni o riqualificazione di impianti che oggi scontano difficoltà gestionali legate ad una inadeguata progettazione iniziale: alla tavola rotonda partecipano infatti anche Sergio Buzzi di Esco Montagna, gestore di diversi impianti a biomassa in Carnia, e il sindaco di Arta Terme, Luigi Gonano, che ospita uno degli impianti più grandi.
Altre questioni rilevanti vengono sollevate da Rinaldo Comino, della Direzione Foreste della regione Friuli Venezia Giulia, il quale sottolinea come le concessioni pluriennali dei boschi siano un nodo del problema, che però potrebbe essere risolto applicando l’esperienza piemontese della cooperativa. La creazione di Comunità Energetiche è infatti prevista anche dalla nuova direttiva europea 2001/2018/UE, che entro marzo dovrebbe essere recepita anche in Italia: l’autoconsumo e la sostenibilità sono anche alla base del progetto ENTRAIN, che si concluderà nel marzo del 2022. Dobbiamo cogliere questa opportunità per ridare valore ai nostri boschi, contribuendo a migliorare la qualità dell’aria e a creare opportunità economiche per i residenti. Talachini è l’esempio lampante di come oggi l’impresa boschiva possa essere protagonista nel passaggio diretto dal bosco al calore venduto al cliente finale.