Ludopatia, sì del Tar Fvg ai limiti orari per il gioco d’azzardo
La tutela della salute è prioritaria rispetto alla libertà d’impresa dei privati.
È quanto scrive il Tar Friuli Venezia Giulia nella sentenza che dà il definitivo ok al regolamento sul gioco d’azzardo di Fiume Veneto, in provincia di Pordenone. Il tribunale amministrativo ha respinto il ricorso della società titolare di una sala vlt contro l’ordinanza sindacale operativa dal 2019 che limita gli orari delle attività legate al gioco (13 ore al giorno per le sale dedicate e 8 per gli esercizi generalisti).
I sacrifici imposti agli esercenti e agli operatori del settore «appaiono ragionevoli e proporzionati alle prevalenti esigenze di tutela della salute»; le misure per prevenire la ludopatia, continua il Tar, devono dunque «essere obbligatoriamente adottate dall’Amministrazione comunale».
Nel caso di Fiume Veneto, poi, i limiti orari sono stati stabiliti sulla base della legge regionale sul gioco del 2014, che fissa proprio a 13 ore l’orario massimo di apertura delle sale (e 8 nel caso degli altri esercizi).
Il provvedimento impugnato «non presenta lacune istruttorie o profili di irragionevolezza» e anzi, concludono i giudici, costituisce «un ragionevole contemperamento degli interessi economici degli imprenditori del settore con l’interesse pubblico a prevenire e contrastare i fenomeni di patologia sociale connessi al gioco compulsivo»