Da PrimaCassa una barella di biocontenimento per l’ospedale di Tolmezzo
L’attuale emergenza sanitaria rende necessario, per contrastare il contagio da Covid19, l’acquisizione di dispositivi straordinari che attualmente non sono disponibili in Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale per l’ospedale di Tolmezzo-San Daniele e il Presidio di Gemona. Uno di questi è la barella di contenimento biologico che rappresenta un sistema fondamentale per trasportare i pazienti Covid19 positivi all’interno degli ospedali e tra gli ospedali. Per poter disporre di questo strumento, in tempi brevi, il direttore del Dipartimento di Emergenza di Tolmezzo, Loris D’Orlando, ha avanzato una specifica richiesta al Consiglio di amministrazione di PrimaCassa.
«La nostra banca, da sempre, ascolta attentamente le proprie comunità di riferimento ed è vicina alle loro esigenze – spiega il presidente di PrimaCassa, Giuseppe Graffi Brunoro -. E proprio in queste settimane difficilissime, in cui il distanziamento fisico è diventato una regola, lo stare vicini, concretamente e spiritualmente, a coloro i quali sono impegnati quotidianamente a tutelare e difendere la nostra salute, ci pareva più che doveroso. Nei giorni scorsi, a esempio, abbiamo previsto di intervenire a favore del mondo dell’associazionismo, strumento forte di coesione sociale, erogando anticipatamente 60 mila euro del progetto Associamoci e stanziando oltre 300 mila euro che possono essere già richiesti dalle associazioni impegnate nella solidarietà più diversa. È nata con queste finalità anche la decisone di acquistare la barella di biocontenimento richiestaci da Tolmezzo destinando alla stessa 8mila euro prelevati dal nostro fondo mutualistico».
Il dispositivo ha la possibilità di essere fissato in modo amovibile alle barelle normalmente utilizzate dalle ambulanze del servizio di soccorso (compatibile con i modelli di barella attualmente sul mercato), garantendo 5 ore di lavoro e di mantenimento di pressione negativa. Dispone di un sistema di ricarica agganciabile al mezzo di trasporto e consente, attraverso delle idonee aperture/manicotti, la possibilità da parte degli operatori di gestire il paziente isolato che viene monitorato costantemente attraverso delle grandi finestre trasparenti.