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Coronavirus, in Fvg oltre 1300 lavoratori della mobilità attendono la riorganizzazione

Bene la cabina di regia sulla mobilità, ma ora andrebbe sfruttata maggiormente soprattutto in vista della Fase 2, che riguarderà da molto vicino anche i trasporti. Il segretario generale della Fit Cisl, Antonio Pittelli guarda già a domani, quando oltre 1.300 lavoratori dovranno di fatto essere riorganizzati per soddisfare in Friuli Venezia Giulia le esigenze del nuovo capitolo Covid-2019. “Il problema maggiore – spiega – sarà quello di moltiplicare le corse in base al diradamento e ai nuovi turni che si creeranno in tutti i settori, sin da ora e a settembre ancor di più con la ripresa della scuola. E’ chiaro che la pianificazione va determinata sin da subito per non aggiungere problemi ai cittadini e non aggravare ulteriormente la condizione degli operatori della mobilità, in prima linea anche durante il lockdown nell’assicurare un servizio essenziale, soprattutto a medici ed infermieri”.

Nella Fase 2 – prosegue la nota sindacale – dovrà essere ripensato tutto il sistema dei trasporti, garantendo la sicurezza, attraverso prima di tutto il distanziamento sociale e la sanificazione dei mezzi e dei luoghi di attesa sia del pubblico, che dei lavoratori. “Tutto ciò non sarà affatto semplice” – incalza Pittelli, sollecitando  un piano riorganizzativo sia del trasporto, sia del lavoro, con il pieno coinvolgimento delle parti sociali. Quanto alle ricette è lo stesso segretario della Fit ad anticipare: “Specialmente in questa prima fase, con tutte le scuole chiuse, si dovrà valutare la possiblità di potenziare lo smart working, probabilmente ripensandone i modi e la forma, ma si dovrà anche discutere di part-time e nuovi tipi di flessibilità. Con la chiara consapevolezza della grande articolazione del comparto mobilità che conta anche i lavoratori delle officine, della manutenzione, della circolazione, e degli appalti di pulizie. Tutti ugualmente importanti”.