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Benedetti (BIM Tagliamento): «La Regione Fvg gestisca l’idroelettrico»

Riceviamo dal presidente del BIM Tagliamento Michele Benedetti (anche sindaco di Ampezzo) e pubblichiamo.
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È una corsa contro il tempo quella intrapresa dalle Regioni per disciplinare la riassegnazione delle concessioni relative alle grandi derivazioni idroelettriche del Nord ltalia. Nonostante il contesto attuale di epidemia sanitaria, nella conversione del Decreto Cura Italia pubblicato in questi giorni vengono prorogati i termini entro i quali le regioni dovevano legiferare sulla disciplina e sulle modalità delle procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico, portandoli al 31 ottobre 2020.

La Regione Lombardia, assieme al Veneto e al Piemonte, ha approvato dei disegni di legge sulla Disciplina delle modalità e delle procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche e determinazione del canone. Nella preoccupazione che senza un percorso di condivisione territoriale e poi regionale/nazionale, essendo la materia dell’energia, ancora una competenza concorrente tra Stato e Regioni, che il lavoro possa essere vanificato da ricorsi già preannunciati dai concessionari, ci siamo sin dal nostro insediamento come nuovo direttivo del BIM Tagliamento nel dicembre 2019, concentrati per portare il nostro contributo alla discussione della nuova legge sulle nuove modalità e procedure di assegnazione delle nuove concessioni idroelettriche.

Abbiamo contattato tutti i consiglieri regionali del territorio BIM Tagliamento, i Presidenti dei BIM FVG, e richiesto con lettera del 14 gennaio 2020 all’assessore Scoccimarro, che ha la delega all’energia, la convocazione di un tavolo per la discussione di tali argomenti. Dall’assessore abbiamo ottenuto solo rinvii, non ultimo per il noto problema Covid19.

Ma se guardiamo alle altre regioni del Nord, con gli stessi problemi, a partire dalla legge appena approvata in questi giorni dal Consiglio regionale della Lombardia sulle concessioni idroelettrico, balza subito agli occhi che si sono create le condizioni per avviare un nuovo patto con i territori interessati dai grandi impianti idroelettrici. ll Consiglio regionale lombardo ha saputo cogliere una nuova opportunità, che consentirà ai territori interessati dalla presenza di derivazioni, impianti e infrastrutture a scopo idroelettrico, di avere benefici in termini economici, di occupazione e di servizi.

Dopo più di 20 anni di inadempienza dello Stato, che non ha permesso di espletare le gare per il rinnovo delle concessioni scadute, la proprietà delle dighe viene trasferita alle Regioni e conferisce autonomia alle stesse per determinare, attraverso legge regionale, i criteri di gara. ln un anno la Regione Lombardia ha approvato la legge sulla cessione di energia gratuita al territorio montano e in questi giorni ha approvato la legge sulle assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche. Questa è la dimostrazione che autonomia va di pari passo con l’efficienza.

Una legge articolata, che sancisce un principio fondamentale di autonomia declinato però a un concetto sussidiario, volto a dare risorse, legittimazione e forza ai territori che sono interessati da questi grandi bacini, dando quindi la dimostrazione che, attraverso questo sistema, si riuscirà da un lato ad efficientare la produzione di energia pulita e, dall’altro, a trovare una compensazione economica con i territori.

ll modello di legge deve creare tutti i presupposti per istituire un nuovo contratto tra coloro che gestiranno i grandi impianti e generare energia per le comunità che vivono sui territori che li ospitano. E si getti altresì le basi per creare una situazione di perequazione verso i territori montani che, come è noto, devono far fronte a un costo più alto dei servizi rispetto alla pianura. E si andrà a farlo utilizzando una risorsa generata dalla montagna stessa. Questo sarebbe un risultato storico. Con lo stesso approccio e metodo di lavoro di squadra, si dovrà arrivare anche in FVG.

Chiediamo quindi con forza al legislatore regionale, a nome dei territori montani, di iniziare a lavorare per la stesura di queste leggi assieme al territorio. Non possiamo perdere l’opportunità di avere energia “gratis” per Comuni, ospedali, case di cura per anziani, scuole e i soldi dei canoni ripartiti ai territori sede dei impianti. Potremmo così essere fieri della nostra classe politica regionale e grati per aver saputo cogliere le opportunità per il territorio della montagna FVG. Dimostrando una maggior sensibilità per questi territori che sopportano l’impatto ambientale e che devono avere il diritto di poter compensare questa situazione con maggiori disponibilità economiche da tradurre in servizi alle persone e alle attività economiche messe a dura prova in questi momenti.

MICHELE BENEDETTI
Presidente BIM Tagliamento