Gli esercenti della Val Pesarina a Fedriga: «Fateci riaprire, altrimenti moriamo»
Proponiamo la lettera che alcuni baristi e ristoratori della Val Pesarina hanno inviato al presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga e per conoscenza ad altri assessori e consiglieri regionali, al sindaco, all’Uti della Carnia, alla Camera di Commercio e a Confcommercio.
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“Alcune persone vedono un’impresa privata come una tigre feroce da uccidere subito; altri come una mucca da mungere; pochissimi la vedono com’è in realtà: un robusto cavallo che traina un carro molto pesante” (W. Churchill).
Voi come ci vedete? Voi non ci vedete proprio: noi piccolissimi esercenti di piccolissimi paesi siamo invisibili ai vostri occhi!
Noi non accettiamo le vostre modalità di apertura dei nostri locali perché queste ci porterebbero ad un fallimento certo.
Abbiamo chiuso le nostre attività per il nostro senso del dovere, perché era giusto contribuire al tentativo di bloccare questa grande emergenza sanitaria e perché nutriamo un profondo rispetto verso la vita.
Ma nessuno ora ci sta onorando dello stesso rispetto usando il medesimo senso del dovere.
Promesse, avete fatto solo promesse e anche molto vaghe. Nessuna azione concreta, nessuna tutela e imperdonabili ritardi nel pagamento di quella “carità” che ci avete concesso: 600€!!!
Oh, dimenticavamo, ci avete onorato di un rimborso del 20% sull’affitto mettendoci una marca da bollo da 16€ e costringendo chi non ha dimestichezza con internet o con la burocrazia a richiedere l’intervento di un professionista a pagamento, senza considerare che noi piccolissimi esercenti avremmo speso più di quello che avremmo ricevuto, eppure anche solo 50€ ci avrebbero fatto comodo in questi momenti. Che tristezza: ci date un aiuto e ce lo tassate.
Noi continuiamo a pagare tasse, assicurazioni, affitti, Inps, luce, gas , acqua… Ah, e le fatture perche noi non ci permettiamo di non pagare chi, col suo lavoro, ci ha rifornito la merce. Merce che ora sta scadendo nei magazzini e che non ci è concesso nemmeno donare ai più bisognosi!
Adesso ci chiedete di ridurre i coperti e gli spazi disponibili, di attrezzarci a nostre spese di dispositivi e divisori. Cioè ci chiedete di ridurre drasticamente i nostri guadagni ma di aumentare le spese di gestione e pagare le stesse tasse!
Cosa vogliamo? Non avete idea di cosa può servire ad un piccolissimo bar, ristorante, osteria di paese che tanto vi piacciono e che tanto lodate quando venite in visita istituzionale?
Alcuni semplici e concreti esempi:
-togliere IMU, TASI, TARI e balzelli vari
-un aiuto concreto e gratuito da parte del personale del Comune o delle Uti nello sbrigare richieste, autorizzazioni, ricerche di contributi, una rete internet efficace immediatamente perché non possiamo, ora meno che mai, perdere ore per inviare una mail o attivare un voucher o fare una fattura elettronica: noi dobbiamo lavorare!
-contributo per il riscaldamento, spesa che tanto influisce proprio nel periodo che meno si lavora
-ripristino dei voucher orari e non, col minimo di 4 ore, perché a noi piccolissimi bastano anche 2 ore al giorno, visto che facciamo tantissimo da soli altrimenti non “la portiamo fuori” e allo studente o alla mamma vicina di casa fa comodo lavorare qualche oretta al giorno
-uso gratuito del suolo pubblico senza tanti vincoli “ridicoli” da parte dell’Uti, decisi perlopiù in ufficio, ma con le giuste limitazioni discusse con gli esercenti stessi
-possibilità di apporre cartelli turistici e insegne senza tasse comunali
-corsi haccp sicurezza gratuiti
-abbattimento costi per il personale
Noi siamo piccoli, piccolissimi, ma lavoriamo tanto, investiamo tanto e crediamo tanto nella nostra vallata. Avevamo turisti da tutto il mondo incantati dalla nostra storia, dalla nostra architettura, dalla nostra natura e dai nostri prodotti tipici. Molti turisti ci hanno amato proprio perché piccolissimi.
Invece voi ci ignorate proprio perché piccolissimi, eppure anche noi contribuiamo all’economia del Friuli Venezia Giulia.
Siamo o no una Regione a statuto speciale? Siamo o no una Regione che ha avuto pochissimi contagi? Abbiamo o no spazi immensi? Abbiamo o no dimostrato responsabilità?
La vostra responsabilità nei nostri confronti dov’è?
Noi ci siamo fidati, adesso tocca a voi.
Fateci riaprire, altrimenti muoriamo.
UN GRUPPO DI ESERCENTI DI PRATO CARNICO
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