Con “Spesa Sospesa” di Coldiretti Fvg una tonnellata di cibo ai più bisognosi
Ben 500 kg tra verdura, ortaggi e frutta, 200 kg di latticini e formaggi, quasi 100 kg di carni e salumi, più di 800 uova e circa 50 kg tra pane, pasta, farine, cereali, succhi di mela, sughi e trasformati vegetali. È il paniere rigorosamente km 0 della “Spesa Sospesa” in Friuli Venezia Giulia nel primo mese dell’iniziativa lanciata dalla Coldiretti per il sostegno alle tante famiglie in difficoltà in queste durissime settimane di emergenza sanitaria ed economica.
La “Spesa Sospesa” della Rete di Campagna Amica in regione è stata avviata al Mercato coperto di Udine in collaborazione con il Banco Alimentare Fvg, che ha voluto il coinvolgimento delle associazioni caritative San Vincenzo delle Parrocchie Sacro Cuore e San Marco, nei mercati all’aperto sparsi in città in collaborazione con la mensa del centro Caritas Arcidiocesi Udine, al Mercato coperto di Pordenone in collaborazione con l’Emporio Caritas, al Mercato coperto di Gorizia in collaborazione con l’Emporio Solidarietà Caritas, a Trieste grazie alla sinergia con la cooperativa sociale Cassiopea e il G.O.A.P. centro antiviolenza.
«Si tratta di una azione di grande responsabilità dell’agricoltura italiana in una situazione in cui le misure restrittive per contenere il contagio e la perdita di opportunità di lavoro, anche occasionale, hanno aggravato la situazione e aumentato il numero dei quasi 2,7 milioni di persone che in Italia sono costrette a chiedere aiuto per il cibo», spiega il presidente regionale Coldiretti Fvg, Michele Pavan nel sottolineare che «il nostro obiettivo è far sì che questa esperienza non resti limitata nel tempo, ma diventi un fenomeno strutturale per dare continuità al sostegno ai bisognosi».
Grazie all’attivazione della “Spesa Sospesa” nella Rete Campagna Amica, non solo i consumatori, ma anche le aziende agroalimentari si sono attivate per contribuire, donando alimenti freschi o non utilizzabili per certi cicli produttivi, ma ancora in perfette condizioni e adatte al consumo. Tra gli altri l’Azienda agricola Sergio Pascolo di Basiliano che ha destinato al Banco Alimentare le prime 2.000 uova biologiche di un nuovo pollaio, altrimenti destinate all’uso industriale anziché alla vendita diretta perché troppo piccole.