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Tolmezzo, vietato l’utilizzo dei giochi per bambini nelle aree dedicate e nei parchi

Divieto di utilizzo dei giochi per bambini posti nelle aree dedicate (a Tolmezzo lo spazio di via Gortani), nei parchi e nei giardini pubblici. Lo dispone l’ordinanza del Sindaco Francesco Brollo firmata in data odierna. Alla base del dispositivo, le prescrizioni riportate nel Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) del 17 maggio 2020 che, per l’uso di altalene, scivoli, dondoli collocate nelle aree gioco e nei parchi, impone il rispetto di rigorose norme igienico-sanitarie (pulizia approfondita e frequente delle superfici più toccate, regolarmente almeno una volta al giorno, con detergente neutro) nonché la supervisione degli spazi con personale di sorveglianza. Misure (pulizia, sanificazione, controllo delle aree) ritenute di difficile osservanza tanto da rendere necessario disporre il divieto di accesso alle aree attrezzate e di utilizzo delle strutture collocate negli spazi pubblici.
Nell’ordinanza, inoltre, si ricorda che è consentito l’accesso ai parchi e ai giardini pubblici fermo restando il rispetto degli obblighi di distanziamento, l’utilizzo delle mascherine protettive e il divieto di assembramento.

In serata il sindaco Brollo ha voluto fare alcune considerazioni con un post su Facebook, che proponiamo.

“In attesa di trovare la migliore soluzione assieme ai sindaci della conca Tolmezzina abbiano dovuto chiudere i parchi gioco. Ci dispiace moltissimo che a “pagare” siano i bambini, restati ai margini in tutti questi mesi e che ora finalmente potevano tornare a giocare nei parchi.

Tra le tante decisioni che abbiamo dovuto prendere in questi mesi questa infatti è forse la più tormentata, proprio perché penalizza i bambini, che in tutta la vicenda della pandemia purtroppo sono stati i meno considerati: asili chiusi, scuole chiuse, centri estivi complicatissimi e costosissimi da organizzare.

Ma di fronte a una norma severa che impone la sanificazione dei parchi gioco abbiamo dovuto prendere una decisione che stanno prendendo molti comuni (in regione Pordenone ad esempio e tanti altri), la chiusura, perché non è sostenibile la spesa per la sanificazione.

Una decisone presa a malincuore concordemente ai sindaci della conca Tolmezzina.

Non è che siano di colpo impazziti e ci mettiamo a fare a cuor leggero una cosa che toglie un’opportunità ai bambini e che è anche impopolare.

Adesso vediamo: o cambiano la norma nei prossimi giorni oppure proveremo a considerare delle aperture solo in alcuni parchi, dove potremo permettercelo. Così com’era, con i parchi fuori norma, non si poteva stare. Per cui, mentre troviamo la migliore soluzione, abbiamo dovuto chiudere.

Ps. Non vediamo l’ora che in sicurezza si riesca a tornare tutti ad una “normalità”: stiamo lavorando per garantire l’attivazione dei centri estivi e per coordinare i vari soggetti al fine di proporre un’offerta la più ampia possibile e piano piano stanno ripartendo le attività, comprese anche quelle sportive giovanili“.

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Sul tema pubblichiamo la lettera inviataci dal professor Pasquale D’Avolio per conto della nipotina (come si legge nella firma finale).

Con ordinanza 23/20 di oggi il Sindaco di Tolmezzo vieta l’utilizzo da parte dei bambini dei giochi attrezzati nei parchi e giardini cittadini richiamando le prescrizioni contenute nel DPCM del 17 maggio. Tali prescrizioni prevedono una serie di misure atte a preservare bambini e adulti dal contagio dal Coronavirus, tra cui la pulizia periodica delle attrezzature e la supervisione degli spazi, misure che il Sindaco dichiara di non potere garantire. Ora che tali misure non siano facili da garantire è tutto da dimostrare: sono state interpellate le persone che fanno parte della protezione civile o i volontari ad esempio dei nonni vigili? Si sono utilizzati tanti volontari per la distribuzione di mascherine o altri servizi alle persone anziane, come far la spesa o procurare i medicinali.
Possibile che solo per i bambini non si riesca a organizzare un servizio di grande utilità, sapendo che sono proprio loro ad essere stati i più sacrificati dalla lunga fase di chiusura nelle case.
Caro Sindaco, vedi di fare uno sforzo insieme all’assessorato alla famiglia e consenti anche ai piccoli di usufruire dei servizi comunali … anche se non votano!
P.S. Nella stessa giornata il Servizio sociale dei Comuni della Carnia propone un questionario per conoscere le eventuali necessità delle famiglie con minori che si apprestano ad affrontare la seconda fase del COVID- 19. Questo sondaggio, si dice, ha lo scopo di avere informazioni utili per poter organizzare eventuali servizi di supporto, tenendo conto delle indicazioni dei nuovi Decreti. Bene nel questionario, non compare alcuna domanda circa le esigenze dei bambini, ma solo dei genitori (bonus, lavoro ecc.). Avere spazi di gioco è o non è una “necessità delle famiglie”? Come se il gioco per i bambini fosse un di più e non un bisogno essenziale nella fase infantile.

PASQUALE D’AVOLIO
(per conto della nipotina Margherita di 18 mesi che non ha ancora imparato a scrivere)