Per l’assessore regionale Bini il Frie è un pilastro del sistema di accesso al credito Fvg
Il disegno di legge SostegnoImpresa, che approderà in Consiglio regionale il prossimo 5 giugno, conterrà un’ulteriore semplificazione degli strumenti di accesso al credito agevolato di cui dispone la Regione.
È quanto ha anticipato l’assessore alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, intervenendo a Udine alla presentazione dell’attività 2019 del Fondo di rotazione per iniziative economiche, a cui ha preso parte anche il presidente del Frie, Alessandro Da Re.
“Sarà una norma leggera composta da una decina di articoli ma con numerose novità – ha annunciato ancora Bini – tra cui l’estensione dell’operatività del Fondo Sviluppo, che potrà intervenire non solo sugli investimenti all’interno delle aziende, ma anche sulla ristrutturazione dei debiti e dei crediti. Inoltre, verranno riunite le segreterie dei vari Fondi in un’unica segreteria e interverremo sulla semplificazione dei criteri di concessione delle agevolazioni per rendere il tutto più snello”. Bini ha anticipato inoltre l’avvio di un bando pubblico nel 2021 con cui verrà individuato il soggetto unico a cui affidare l’incarico tecnico a supporto del Comitato di gestione.
L’assessore ha poi sottolineato che “in 65 anni di attività Frie ha svolto un ruolo economico importantissimo sia per la quantità di risorse immesse, quasi 7 miliardi di euro per oltre 6500 erogazioni, sia per gli effetti sull’occupazione”. Nel decennio 2009 -2019 sono stati concessi 999 finanziamenti per complessivi 1,7 miliardi di euro, con un effetto moltiplicatore sugli investimenti. Solo nell’ultimo triennio l’impatto occupazionale degli interventi del fondo è stato stimato in mille nuovi posti di lavoro.
“L’emergenza Covid-19 ci ha imposto di ritirare il ddl SviluppoImpresa a fronte delle mutate esigenze del sistema produttivo. Stiamo analizzando i nuovi assi al fine di garantire una legge organica che abbia al suo interno anche un orizzonte di azioni a medio lungo termine per il nostro sistema economico. Questa visione non potrà prescindere dalla politica economica della Ue, dal Por-Fesr 20/27 e dalle politiche messe in campo dal governo nazionale”, ha aggiunto ancora Bini.
Nell’analisi dell’assessore c’è stato spazio per i risultati già raggiunti. “Nel 2019 abbiamo rafforzato il ruolo del Fondo Sviluppo come secondo pilastro del credito agevolato alle imprese, accanto al tradizionale Frie. Abbiamo allungato da 15 a 25 anni la durata massima dei finanziamenti sul Fondo Sviluppo, facendo rientrare nel gruppo delle imprese che possono ottenere finanziamenti di importo maggiorato anche quelle del settore turistico-alberghiero, che con 4 miliardi di euro rappresentano il 12 per cento dell’economia regionale”.
Venendo al dettaglio sull’attività svolta nel 2019, il Frie ha confermato l’andamento positivo dell’anno precedente seppure con una riduzione delle concessioni (nel numero più che negli importi) ma con un aumento delle erogazioni; anche il taglio medio delle domande e delle operazioni deliberate mostra un andamento crescente.
Le operazioni totali effettuate sono state 253, per un importo deliberato pari a quasi 214 milioni di euro. Il peso maggiore delle erogazioni resta in capo al Frie con 64 operazioni per quasi 167 milioni di euro deliberati (circa il 78 per cento del totale). Il Fondo Sviluppo è lo strumento che ha trattato il maggior numero di operazioni, 80 in totale, con un aumento significativo degli importi passati da 20 milioni a oltre 27 milioni, grazie alle modifiche richiamate da Bini per valorizzare il ricorso a questo strumento. I “provvedimenti anticrisi” del Fria e del Fsricts, dopo una prolungata fase di declino, nel 2019 hanno dato segni di ripresa: il Fria ha registrato 70 operazioni per oltre 12 milioni di valore, mentre il Fsricts ne ha registrate 47 per quasi 7,7 milioni di euro erogati.
L’operatività dei fondi restituisce inoltre uno spaccato dell’andamento economico sui vari territori che compongono la regione. Le domande complessive giunte nel 2019 al Frie sono state 104 per un valore di 295 milioni, suddivise in 12 a Trieste per 45 milioni, 14 a Gorizia per 42 milioni, 31 a Pordenone per quasi 88 milioni e 47 a Udine per 120 milioni. Il Frie impatta su quasi tutti i settori con prevalenza sul manifatturiero (circa 30 milioni di concessioni). Con 8 concessioni per 10 milioni di euro il settore turistico-alberghiero ha confermato una crescita incisiva sull’economia del Friuli Venezia Giulia. Il Fondo Sviluppo ha invece deliberato 80 concessioni per oltre 27 milioni di euro, di cui quasi 20 milioni a Udine, 5 milioni a Pordenone, 1,6 milioni a Trieste e poco più di mezzo milione a Gorizia.
Nel 2019 è stato inoltre istituito il Fondo di Garanzia per gli investimenti di venture capital nelle start up innovative, con una dotazione iniziale di 5,5 milioni di euro; fondo che, come ha riferito il presidente di Frie Alessandro Da Re, sarà pienamente operativo nel corso di quest’anno.
Il Frie è stato chiamato a dare una prima risposta alle esigenze di liquidità del sistema a seguito della crisi innescata dall’emergenza sanitaria Covid-19. Al Comitato di gestione del fondo, tramite le banche convenzionate, spettano operatività sul fronte dei nuovi finanziamenti anticrisi, già attivati, con una disponibilità di circa 25 milioni di euro.
Da Re ha poi ricordato come il Frie sia interessato dal provvedimento regionale di slittamento delle rate sulle operazioni in essere, che interessa oltre 2.500 imprese per un ammontare complessivo, tra i vari fondi e sezioni, di oltre 170 milioni di euro. Per il presidente del Frie “oggi raccontiamo la fotografia di un mondo che non c’è già più. Nei prossimi mesi il Frie e il Comitato di gestione saranno chiamati a una sfida epocale per affrontare il dopo emergenza, anche perché la sospensione delle rate avrà un impatto importante sulla rotatività dei fondi”.