Trasferite alle Comunità di montagna le funzioni relative ai corsi d’acqua Fvg
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, ha deliberato di trasferire alle Comunità di montagna la funzione delle attività amministrative concernenti il rilascio delle concessioni e di ogni altro provvedimento che interessi i corsi d’acqua definiti di classe 3.
Tale trasferimento sarà disposto dalla Direzione centrale Patrimonio, demanio, servizi generali e sistemi informativi, nell’ambito dell’apposita disciplina di settore, che detterà le norme relative al riordino della materia in modo da consentire alle Comunità di montagna l’effettivo esercizio di tale funzione a partire all’1 gennaio 2021. Decorrenza, che è prevista dalla norma di settore.
“Già con la legge 21 del 2019 – spiega Roberti – che ha riorganizzato il sistema delle autonomie locali, abbiamo previsto l’istituzione delle Comunità di montagna, enti che assoceranno i Comuni nelle zone montane per svolgere le funzioni sul territorio. Queste nascono con compiti che a loro volta le Uti avevano ereditato dalle “vecchie” Comunità montane; alla Regione è toccato il compito di svolgere una sorta di ricognizione interna, per capire quali siano le ulteriori funzioni da conferire al territorio. In questi mesi – aggiunge Roberti – c’è stata una prima grande ricognizione di tutte le funzioni svolte dalla Regione e che possano essere delegate verso il territorio, e la delibera di oggi le ha approvate, con le relative scadenze”.
“Si tratta – conclude l’assessore – di un provvedimento importante in vista del ragionamento complessivo sviluppato da questa Giunta fin dall’inizio del mandato, che vede nella Regione l’ente programmatorio sulle grandi strategie e le grandi linee operative, e che legifera, mentre l’attività gestionale dev’essere svolta vicino al cittadino, ovvero dove ogni provvedimento legislativo o gestionale ha effetto nei confronti della cittadinanza. In questo, è chiaro che il contenitore della Comunità di montagna per raccogliere le funzioni di queste zone della regione è quello più adatto per l’area”.
Nell’ambito del ruolo attribuito dalla legge regionale numero 21 del 2019, le Comunità di montagna, in quanto soggetti ai quali è demandata la promozione dello sviluppo dei territori montani, dovranno inoltre assumere in futuro il ruolo di interlocutore esclusivo della Regione, ai fini della concertazione delle politiche per lo sviluppo del sistema integrato.
La Regione, con lo stesso provvedimento approvato oggi su proposta dell’assessore Roberti, si è riservata di effettuare, entro 180 giorni, una nuova valutazione sulla sussistenza di ulteriori funzioni dell’Amministrazione da conferire alle Comunità di montagna.
Le funzioni che saranno attribuite alle Comunità di montagna, fino all’1 gennaio 2021 sono svolte dalle Unioni territoriali intercomunali dell’area montana.