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Salvata dall’ipotermia, completata l’operazione di soccorso transfrontaliera

La giovane tedesca rimasta bloccata ieri sul Mangart è stata raggiunta dai soccorritori attorno alle 21.30: era in forte ipotermia. Per poterla riportare a temperature “normali” le si sono dovuti togliere tutti gli abiti che indossava per inserirla in un sacco a pelo e aggiungere all’interno degli strumenti riscaldanti. La ragazza non è in grado di camminare autonomamente ed è quindi stato necessario imbarellarla. Anche per questo motivo la discesa è stata molto lenta, dovendo attrezzare dei paranchi di calata per gestire la barella con più uomini e diverse manovre di sicurezza. In cima hanno operato dodici soccorritori: tre italiani e sei sloveni. Altri tre soccorritori italiani hanno atteso al rifugio sottostante a quota 1900 metri con viveri e abiti asciutti per coloro che arrivavano dalla cima.

Attorno alla mezzanotte i soccorritori della stazione di Cave del Predil del Soccorso Alpino e Speleologico sono rientrati al Campo Base a quota 1900 metri presso il rifugio ai piedi del Monte Mangart.

I soccorritori italiani hanno preceduto nella discesa lungo la ferrata slovena al Mangart le squadre slovene ed hanno attrezzato alcuni punti di sosta con chiodi a pressione per agevolare la discesa dei colleghi sloveni con la barella.
Questi ultimi hanno ricevuto rinforzi da altri connazionali, in venti a calare la barella con la giovane lungo la parete dove si svolge la ferrata.
Le discesa è stata completata all’alba, tutta in territorio sloveno.
LA CHIAMATA
Una escursionista tedesca di 27 anni è rimasta bloccata dal maltempo e dalla neve in cima al Monte Mangart, in territorio sloveno.
La sua richiesta d’aiuto è arrivata poco prima delle 17 al NUE112 e la SORES ha allertato la stazione del Soccorso Alpino e Speleologico di Cave del Predil.
La giovane si trova pochi metri sotto la cima ad una quota di circa 2600 metri bloccata su una cengia esposta sotto una nevicata ed è in ipotermia a causa del freddo.
La ragazza ha raggiunto da sola la cima seguendo la via ferrata degli Sloveni e per competenza territoriale si è attivato subito il Soccorso Alpino Sloveno. Dal momento che la via di accesso più semplice è la via normale alla vetta, che passa invece in territorio italiano dopo il Passo del Predil, l’operazione di soccorso al momento vede coinvolte sia squadre slovene che italiane. Sono nove i soccorritori sloveni e tre gli italiani che stanno salendo verso la cima: sono partiti alle 19.30 attrezzati con ramponi e altro materiale dal Rifugio Koča ná Mangrtù (1900 metri), raggiungendolo dal Passo del Predil con gli automezzi. Dovranno superare a piedi un dislivello di settecento metri per arrivare in cima in condizioni di scarsa visibilità e sotto la perturbazione di pioggia e neve in corso.
Un gruppo di tre soccorritori è partito con attrezzatura leggera per andare su in velocità e individuare la giovane, seguito poco dopo da altri sei uomini con viveri e altro materiale a supporto alle operazioni. Altri tre tecnici del Soccorso Alpino di Cave del Predil stanno andando al rifugio per portare abiti asciutti e bevande calde per il rientro delle squadre avanzate. La giovane è riuscita a far capire dove si trovava anche grazie ad una foto inviata che aveva pubblicato lungo la salita sul suo profilo Facebook  – la alleghiamo – che mostra un tratto della ferrata percorsa. A far comprendere la sua posizione e le sue condizioni anche gli interpreti presenti al centralino del NUE112 e alla SORES
Alle 20.45 la giovane è stata individuata dai primi soccorritori giunti in cima. Stanno attrezzando soste di sicurezza e corde per recuperarla. Seguirà la messa in sicurezza lungo il percorso di discesa. Al momento sta ancora nevicando.
A coordinare le relazioni tra le due nazioni il centro internazionale di polizia di Thörl Maglern.