Migranti a Prato Carnico: «Sindaco Gonano, si attivi per bloccare questa pericolosa iniziativa»
Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata al sindaco di Prato Carnico Erica Gonano da Luigino Zanier in merito all’arrivo all’Albergo Pradibosco di migranti che, risultati negativi al tampone Covid, debbono comunque fare la quarantena (di 15 giorni) perché provenienti da Paesi a rischio.
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Cara Sindaco Erica Gonano,
sono Luigino Zanier, un giornalista iscritto all’albo che per 40 anni ha girovagato in tutte le parti del mondo, in particolare America del Sud.
Da due anni sono rientrato a Udine per problemi familiari, sono originario di Givigliana di Rigolato.
Il mio paese è sempre stato nel mio cuore ovunque mi trovassi per lavoro, e la mia terra sarà il mio punto di arrivo finale della mia esistenza.
Anche se con emozione e commozione, vedo l’abbandono purtroppo quasi totale per esigenze e problematiche che tutti conosciamo: sempre meno servizi ed opportunità.
La politica ha depredato questi territori. La gente carnica soprattutto anziana non ha saputo fermare questa dilapidazione.
Ho seguito la visita del Ministro Lamorgerse, con le ovvietà esposte da segretari e consiglieri.
Era stato promesso che, quello che leggo con dolore oggi, non sarebbe accaduto: la Carnia sarebbe stata risparmiata dal fenomeno clandestini e
maggiori unità di forze dell’ordine avrebbero controllato il territorio.
La verità è che se gli immigrati non sono fermati al confine poi non si riesce a controllarne i movimenti.
Leggo la sua contrarietà alla soluzione di ospitare nel suo territorio ancorché in struttura privata un gruppo di clandestini in quarantena.
E’ impossibile quello che lei auspica e richiede (controlli e sicurezza) ad altre istituzioni statali.
I proprietari e/o gestori dell’Albergo Pradibosco non immaginano la responsabilità che si assumono nei confronti della comunità offrendo ospitalità ad elementi che reagiscono brutalmente, perchè così è la loro cultura, alle nostre regole.
Regole che non rispettano ben sapendo che non abbiamo leggi e mezzi per farle rispettare.
Il loro progetto è quello in poco tempo di far perdere le loro tracce, come succede già a Udine e in questo loro peregrinare nella situazione attuale possono diffondere il Virus.
Lei però signor sindaco, rappresentando credo l’opinione e le preoccupazioni della popolazione di cui ha la responsabilità della sicurezza soprattutto sanitaria di questi tempi, deve utilizzare tutti i mezzi in suo potere (controlli, delibere, verifiche strutturali ) su tutti gli aspetti logistici, energetici, sicurezza, impiantistica ecc. per contrastare e secondo me bloccare questa iniziativa pericolosa.
Non è possibile che l’interesse privato possa poi scaricarne le conseguenze mortali sulla comunità.
Questa struttura non è legittimata a questa attività, in una situazione di pandemia.
Signor sindaco, capisco le tante limitazioni operative che hanno oggi gli amministratori locali, ma non sono senza armi. Tiri fuori gli artigli e
si dia da fare, con i tecnici comunali o con le professionalità che crede, per scongiurare quelle che sono le preoccupazioni della sua/nostra gente.
Grazie per quanto ha fatto e farà in futuro, Signora Sindaco.
Lei potrà fare da apripista a molte altre amministrazioni che si possono trovare nella stessa situazione.
Cordialmente.
LUIGINO ZANIER