Advan di Amaro registra un andamento migliore del previsto nella domanda interna
Occorre fare di necessità virtù e, dati i tempi che corrono, pensare di chiudere il bilancio aziendale 2020 agli stessi livelli del 2019, pur dovendo così rinunciare a ogni margine di crescita preventivato, può essere considerato un aspetto positivo. La pensano così i vertici di Advan, l’azienda di Amaro che produce i sistemi implantari più innovativi per l’odontoiatria di avanguardia.
«La domanda interna è ripresa con un andamento migliore rispetto al previsto – illustra il presidente e amministratore delegato Mario Zearo -. Ciò che è rimasto invece al palo sono i nostri progetti di espansione verso l’estero, poiché l’andamento del Covid 19 ha pesantemente influenzato gli spostamenti nostri e dei nostri possibili nuovi clienti».
Nel 2020, inoltre, i nuovi prodotti che l’azienda ha immesso sul mercato proprio poco prima del lockdown non hanno potuto godere appieno del piano di diffusione predisposto. «Ciò nonostante – sintetizza Zearo -, le prime stime ci dicono che manterremo il fatturato entro un -25% rispetto a quello di previsione, azzerando di fatto tutta la crescita che pensavamo di poter realizzare nel corso dell’anno. In definitiva, i numeri saranno quelli del 2019».
Il nuovo scenario ad Advan è stato affrontato attraverso una rimodulazione dei costi, resa sufficientemente agevole dal fatto che «non abbiamo dovuto mettere in conto le uscite per la partecipazione e fiere e congressi, per noi una voce significativa e pesante». Il ricorso alla cassa integrazione è stato minimo, contenuto ad aprile e maggio. Confermati quindi tutti i dipendenti, Advan ha agito solo su due contratti a termine, non rinnovandoli.
Nonostante le nuove e più restrittive disposizioni governative anti Covid (l’uso della mascherina anche all’aperto), Zearo guarda con una certa fiducia e determinazione al 2021, perché ci sono segnali considerati interessanti.