Per Confcooperative Fvg l’Inps discrimina le cooperative artigiane
Discriminatorio e incomprensibile il comportamento dell’Inps nei confronti delle cooperative artigiane. La forte presa di posizione viene da Confcooperative Lavoro e Servizi, federazione che raccoglie 135 cooperative in Friuli VG con 135 milioni di euro di ricavi.
«Incredibilmente, l’Inps continua a non riconoscere ciò che le Commissioni Artigianato provinciali da tempo riconoscono e, cioè, l’esistenza di cooperative formate da soci lavoratori artigiani», denuncia Patrizia Fantin (nella foto), presidente regionale del settore delle cooperative di lavoro e servizi di Confcooperative. «L’Inps continua a disapplicare la Legge di stabilità 2016 che aveva chiarito oltre ogni dubbio l’iscrizione alla gestione previdenziale degli artigiani per i soci delle cooperative con qualifica di artigiani. Un corto circuito intollerabile dopo quattro anni». La denuncia di ConfcooperativeFvg è stata presentata nei giorni scorsi alla presidente della Commissione Lavoro della Camera Debora Serracchiani, nel corso di un incontro (tenutosi online in rispetto delle norme anti-Covid).
«La decisione unilaterale assunta dall’Inps – spiega Patrizia Fantin – mette in grande difficoltà i soci lavoratori delle cooperative artigiane coinvolte che si trovano bloccate, ormai da quasi due anni, nella propria operatività e nel proprio sviluppo imprenditoriale così come non consente la nascita di nuove attività imprenditoriali, in forma cooperativa, in settori di attività che sono tipicamente artigiani e che non possono trovare adeguata competitività e autonomia sotto altra qualifica».
L’incontro è stato anche l’occasione per esprimere la forte preoccupazione di ConfcooperativeFvg nei confronti del Ddl Costanzo, presentato in Parlamento dal Movimento 5 Stelle, che vorrebbe rivedere la normativa sui soci di cooperativa in forma chiaramente punitiva dell’intero movimento cooperativo: «Un tipo di provvedimento inaccettabile e offensivo nei confronti di migliaia di cooperative in Italia, che va oltre quasi vent’anni di positiva esperienza della Legge 142 sul socio-lavoratore».