Fedriga: «Sono preoccupato per la tenuta sociale del Paese»
“Con pieno spirito collaborativo, rivolgiamo l’appello al Governo di rivedere le scelte dell’ultimo Dpcm in quanto è a rischio la tenuta sociale del Paese. In questo momento, infatti, servono equilibrio e razionalità, mentre le misure intraprese dall’esecutivo nazionale, senza la condivisione delle Regioni, colpiscono interi settori, con la conseguenza che questo, oltre al danno economico, non produrrà alcun effetto significativo nel contrasto alla pandemia.”.
Lo ha detto oggi il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, nel corso di una conferenza stampa in videoconferenza alla quale hanno partecipato anche i sindaci Dipiazza (Trieste), Fontanini (Udine), Ziberna (Gorizia), Ciriani (Pordenone) e Favot (Anci Fvg).
“Le categorie colpite dai provvedimenti statali – ha affermato il governatore – non vogliono solo aiuti economici, ma ci chiedono di poter lavorare, garantendo la piena sicurezza come hanno dimostrato”.
Lo stesso Fedriga ha ricordato come le Regioni avevano presentato delle proposte concrete (chiusura posticipata dei ristoranti e bar, didattica a distanza al 100 per cento per le secondarie di secondo grado, aperture piscine e palestre e chiusura centri commerciali nei week-end) ma “la decisione del governo non ha preso in considerazione queste piattaforma unitaria”.
In merito a eventuali ordinanze il governatore ha spiegato come questi atti sarebbero impugnati dal Governo e quindi una scelta di questo tipo “rischierebbe di generare solo delle illusioni, quando invece il nostro obiettivo è quello di dare alle persone che ce lo chiedono delle risposte concrete”.
“Vogliamo collaborare con il Governo, ma il Governo ascolti i territori. Chiediamo – ha concluso Fedriga – una vera condivisione tra istituzioni, perché in questo momento serve unità: le Regioni hanno dimostrato di essere costruttive portando proposte concrete. Ci aspettiamo che anche dall’esecutivo nazionale arrivi lo stesso senso di responsabilità”.
MOVIMENTO 5 STELLE “Riteniamo la chiamata alle armi del presidente Fedriga un atto irresponsabile”. Così i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, Mauro Capozzella, Cristian Sergo e Andrea Ussai, dopo la conferenza stampa di questa mattina del presidente della Regione insieme ai sindaci dei Comuni capoluogo. “Il governatore decida se vuole fare il capopopolo o se, come ha dichiarato successivamente, vuole collaborare con il Governo per affrontare l’emergenza”.
“Ricordiamo a Fedriga che lui è, o almeno dovrebbe essere, il presidente di tutti – continuano gli esponenti M5S -. Chiamare a raccolta i sindaci dei Comuni capoluogo, casualmente tutti del suo colore politico o della sua maggioranza, per puntare il dito contro Roma, non è un atteggiamento responsabile. Il tutto mentre, nel frattempo, aumenta i posti di terapia intensiva negli ospedali del Friuli Venezia Giulia, a dimostrazione di come sia ben cosciente della realtà che stiamo affrontando. Il suo compito è sì quello di ascoltare e di portare avanti le istanze della regione. Ma tutte, non soltanto quelle che garantiscono consenso e con l’appoggio degli ‘amici’ politici, perché l’ascolto dei territori vale anche per quei Comuni retti da maggioranze diverse da quella che sostiene il governatore”.
“Perché il presidente Fedriga, ieri sera in piazza o oggi in conferenza stampa, non ha raccontato la situazione sanitaria e gli scenari che avremmo nelle prossime settimane, come sta accadendo nel resto d’Europa, senza interventi incisivi? Perché non ha detto al popolo che gli operatori sanitari sono allo stremo e che non si sono ancora ripresi dall’ondata precedente e che queste misure servono anche per alleggerire la pressione sui sistemi sanitari? Perché non ha detto che il trasporto pubblico locale e la gestione della sanità, entrambi con forti criticità, sono due competenze che spetterebbero a lui e alla sua Giunta? Perché il presidente Fedriga non ha detto che le misure messe in campo non sono state fatte per colpire ristoratori o baristi, ma servono per evitare che le persone si assembrino, così da ridurre il rischio di contagio? Perché non si è speso piuttosto per raccogliere le richieste per gli indennizzi e portare quella voce a Roma, dicendo ai propri cittadini che il momento è delicato e va salvaguardata la salute pubblica prima di tutto? A nostro avviso per mera strumentalizzazione politica – concludono i consiglieri pentastellati -. Cavalcare il disagio della folla è un comportamento che nulla ha a che vedere con il suo ruolo istituzionale”.
(nella foto Dipiazza e Fedriga)