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Le filiere alimentari Fvg sono a prova di nuovi lockdown

Il lievito sarà nuovamente introvabile nei supermercati della nostra regione? Alla luce del nuovo Dpcm i timore per gli approvvigionamenti alimentari è tornato a serpeggiare tra i consumatori. E così l’agenzia di cluster Agrifood Fvg, con la collaborazione si Ersa Fvg, ha voluto analizzare potenzialità produttiva e livelli di consumo delle principali filiere agricole e agroalimentari della regione in previsione di possibili lockdown leggeri o pesanti, parziali o totali. 

Partiamo subito dalla conclusione: la produzione locale di carne, uova, pesce, cereali e anche di vino è in grado di soddisfare, in alcuni casi anche ampiamente, i consumi base dei residenti in Friuli Venezia Giulia. Quasi in equilibrio il settore della frutta, mentre alcuni dubbi possono adombrare l’autosufficienza della filiera del latte. Andiamo comunque per ordine.

Secondo la banca dati di Agrifood Fvg, nella nostra regione si allevano 10.500 capi di bovini da carne, quasi 5,2 milioni di polli, 256mila tacchini e oltre 240mila suini. La produzione totale di carne è di circa 670mila quintali a fronte di un consumo annuale stimato per la popolazione regionale in 381.500 quintali. Ogni anno in Friuli Venezia Giulia si consumano, anche trasformate in prodotti, 132 milioni di uova ma la produzione complessiva è quasi tre volte tanto: 340 milioni. 

Elisa Manig, 27 enne titolare dell’Azienda Agricola Manig, specializzata in produzione di formaggi, mentre abbraccia una delle sue vitelline da latte

Mangiamo 160mila quintali di prodotti ittici di tutte le tipologie, dal pesce di mare a quello di acqua dolce ai molluschi e crostacei. Il solo allevamento di trote in Friuli consente di mettere sul mercato 110mila quintali all’anno. Per i seminativi in regione si producono 4,8 milioni di quintali di mais, in gran parte indirizzato alla zootecnia, e 468mila quintali di frumento (tra tenero e duro) mentre il consumo domestico e industriale richiede 905mila quintali di varie farine all’anno per pane, pasta e altri prodotti da forno. 

La produzione di frutta appare al momento leggermente superiore al fabbisogno: 865mila quintali circa rispetto ai 740mila necessari. Le tipologie più coltivate sono la mela, con 810mila quintali, e il kiwi, con 54.700 quintali. Sul vino si va ampiamente sul sicuro: produciamo 1,62 milioni di ettolitri e ne beviamo ‘solo’ 460mila.

Una nota di attenzione, infine, giunge dalla filiera lattiero-casearia. Ogni anno in regione si mungono poco più di 3 milioni di litri di latte. Il consumo di prodotto fresco e di trasformato in  formaggi, latticini e derivati si attesta però in 4 milioni di litri. Peraltro c’è la consapevolezza che diversi prodotti che ritroviamo sugli scaffali riportano come origine del latte “Austria” o “Veneto” e che negli ultimi anni molte sono le stalle che hanno chiuso. Tanti però sono anche i giovani che si stanno impegnando per rilanciare l’agricoltura e la zootecnia regionali.

A prescindere dal delicato momento storico che stiamo vivendo, comunque, l’impegno di Agrifood Fvg è rivolto alla valorizzazione delle filiere locali, da una parte stimolando una spesa consapevole da parte dei consumatori locali e, dall’altra, sostenendo i produttori sia nel perseguire i principi di tracciabilità e sostenibilità, sia nell’individuazione di nuovi canali distributivi.

(nella foto di copertina Matteo Zanchetta, 27enne titolare dell’omonima azienda agricola, specializzata nella produzione di carne, mentre vigila le sue vacche al pascolo)