Il presidente Benigno replica a Confcommercio: «Non è Cafc a stabilire le tariffe dell’acqua»
CAFC non stabilisce le tariffe, bensì applica i piani definiti dall’Autority regionale (AUSIR) all’interno di un mercato regolamentato.
“Siamo consci – dichiara il presidente di CAFC Salvatore Benigno (nella foto) rispondendo in prima battuta alla lettera del presidente di Confcommercio Udine Giovanni Da Pozzo – della grave emergenza sanitaria causata dall’epidemia COVID-19 che ha colpito, e continua a colpire, più duramente alcune categorie produttive del tessuto economico sociale dei nostri territori, soprattutto le micro-imprese artigianali e commerciali. Ciò che era in potere di CAFC attivare, ovvero dilazionare e rateizzare i pagamenti, è stato immediatamente attivato con il pieno sostegno dei sindaci soci già in occasione della prima chiusura totale, a partire da aprile in poi, proprio per supportare quelle attività che più di altre stavano e stanno soffrendo le conseguenze economiche”.
“Sappiamo bene – prosegue Benigno – che queste modalità non basteranno, proprio per questo, già in tempi non sospetti, a maggio, abbiamo sollecitato i vertici di AUSIR per l’individuazione di un ‘bonus’ a parziale abbattimento delle tariffe”.
CAFC rimarca la sua azione politico-istituzionale al fine di mettere sul tavolo concrete forme di sostegno più incisive di carattere selettivo e temporaneo per le utenze produttive maggiormente danneggiate, aggiungendo che sarebbe stato auspicabile un maggior coinvolgimento sinergico da parte della Camera di Commercio a supporto delle istanze già formalizzate all’AUSIR.
“CAFC, che opera sul territorio, ha sempre dimostrato vicinanza al mondo dell’economia regionale – si legge in una nota della società -. come confermano i dati di bilancio che vedono 27 milioni di euro di forniture a beneficio dei 500 fornitori le cui aziende, per il 70 per cento, hanno sede in provincia di Udine, con evidente incremento di produttività a vantaggio del nostro territorio”.
LA RISPOSTA DI DA POZZO
“Prendiamo atto della tempestiva risposta del presidente del Cafc Salvatore Benigno, ma, come spesso accade, non si capisce di chi sia la responsabilità. Il problema lo abbiamo sollevato inviando la nostra protesta ad Anci Fvg, Ausir e Cafc, i soggetti del sistema idrico territoriale, tutti decisori, pur con modalità diverse. Le imprese prima del Covid, ma soprattutto dopo, di qualsiasi settore, messe all’angolo dai costi fissi derivanti da utenze, oneri, imposte locali e nazionali, attendono risposte concrete, non lo scarico delle responsabilità. Fare impresa oggi in Italia sta diventa un atto eroico, ma di fatto impossibile di fronte alla mancata soluzione di tanti, troppi problemi quotidiani. Ringraziamo dunque il presidente Benigno per la sollecita risposta, ma gradiremmo che la questione venisse affrontata nel merito in un opportuno incontro quanto prima possibile”.