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Fedriga “restringe” l’area gialla: consumazioni ai bar solo da seduti, limiti per l’accesso nei negozi

“Non dobbiamo far passare il messaggio che la ‘fascia gialla’ sia un liberi tutti. Anzi, dobbiamo utilizzare ancora maggiori cautele perché le occasioni di incontro aumentano e quindi dobbiamo utilizzare ancora maggiori cautele”. Lo ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, durante una conferenza stampa, oggi a Trieste. Da domani la regione ritornerà in zona gialla, dopo tre settimane in zona arancione. “Dalla zona gialla – ha avvertito – si può passare in modo rapidissimo alla zona arancione o rossa. In secondo luogo il sistema sanitario è ancora estremamente sotto stress”. “Sono qui a dire – ha concluso – ai cittadini del Fvg di non festeggiare, ma di mantenere un comportamento rigoroso”.

LA NUOVA ORDINANZA

“Dalle 11 alla chiusura dei bar e ristoranti, ovvero le 18, le consumazioni sono permesse solo da seduti”. “Riconfermiamo il limite di accesso a una persona per nucleo famigliare nei negozi della distribuzione alimentare, mentre nei negozi generici è consentito l’accesso a una persona ogni 20 metri quadrati”. Sono alcuni contenuti annunciati poi da Fedriga, relativamente all’ordinanza che il governatore firmerà oggi ed “entrerà in vigore domani” in concomitanza con il passaggio della regione in fascia gialla.

L’obiettivo, ha ribadito Fedriga, è evitare situazioni di assembramento. Sono previste sanzioni, ha spiegato Fedriga, per “il mancato rispetto dei limiti della capienza per i negozi e ristoranti, ai quali chiediamo di esporre un cartello con il limite di persone massimo consentito”. L’ordinanza prevede anche alcune “raccomandazioni”, ha concluso il presidente, ovvero l’introduzione di “una fascia dalle 10 alle 12 riservata preferibilmente agli over 65” nei negozi di alimentari, evitare di “andar a casa di conoscenti non conviventi” e di usare mezzi di trasporto pubblici se non per necessità”. 

Qui il testo completo dell’ordinanza Ordinanza 45_PC_FVG dd 05_12_2020

LE VALUTAZIONI SUL DPCM DEL GOVERNO 

Il decreto che limita gli spostamenti tra comuni “è una misura iniqua, perché, lo ribadisco come hanno fatto tutte le Regioni italiane, mette sullo stesso piano” comuni di dimensioni diverse. “Non credo ci sia una logica, non penso che serva a contenere i contagi” ha commentato sempre Fedriga. Il provvedimento, ha aggiunto, “può avere una conversione in legge rapida, e potrebbe essere modificato nel momento della conversione”, o “il Governo può anche decidere di fare un decreto che superi quello attuale. Se c’è la volontà lo si può fare. Mi auguro che questa proposta collaborativa delle Regioni possa essere accolta positivamente”. Le limitazioni, ha ricordato Fedriga, non riguardano gli spostamenti solo per andare a trovare famiglie, ma anche per raggiungere ad esempio il ristorante il giorno di Natale, “creando anche una concorrenza sleale”.

“Servono misure eque e comprensibili dai cittadini”. “Più coerente sarebbe stato”, nel caso in cui il Natale fosse stato considerato un giorno delicato, “dire che i ristoranti rimanessero chiusi”. Per quanto riguarda gli spostamenti tra Paesi, ha concluso, “sono d’accordo sulla parte del Dpcm che inserisce regole” sugli ingressi dai paesi esteri, “ma quelle regole bisogna farle rispettare. Come Regione non abbiamo forze di polizia, ci auguriamo ci siano i necessari controlli”.