Improvviso decesso di un uomo di Buja, la Procura indaga un medico dell’ospedale di Tolmezzo
I sanitari avevano assicurato che si trattava di un intervento pressoché di routine ma poche ore dopo essere uscito dalla sala operatoria dell’ospedale di Tolmezzo il paziente è spirato. Dando pronto riscontro all’esposto presentato dai familiari di G. D., 69 anni, di Buja, la Procura di Udine, tramite il Pubblico Ministero dott.ssa Barbara Loffredo, ha aperto un procedimento penale con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, indagando un medico e disponendo l’autopsia sulla salma.
Il 69enne il 25 novembre scorso era stato sottoposto al nosocomio di Tolmezzo a un intervento di resezione per una neoplasia vescicale ma da allora non era più stato bene. Durante il ricovero continuava ad avvertire forti dolori addominali al punto da dover subire un secondo intervento urgente, il 29 novembre. Il paziente è stato quindi dimesso il 3 dicembre, ma le sue condizioni di salute erano tutt’altro che buone, era soggetto a ripetuti episodi di vomito e non riusciva ad alimentarsi correttamente sia con i cibi solidi sia con quelli liquidi, tanto da costringere i familiari a richiedere l’intervento del 118 una prima volta il 9 dicembre, con successiva degenza a Tolmezzo durata fino all’11 dicembre, e una seconda il 14 dicembre, quando il sessantanovenne, che nel frattempo aveva perduto svariati chilogrammi di peso, è tornato al Pronto Soccorso con un’occlusione intestinale, salvo però essere di nuovo dimesso.
Il 16 dicembre il figlio ha quindi accompagnato il padre in una clinica privata di Udine da uno specialista che ne ha consigliato il ricovero a causa della persistente subocclusione intestinale. “Dopo varie insistenze con il medico dell’ospedale di Tolmezzo che lo ha seguito – si legge in una nota dello Studio3A-Valore (che assiste i familiari della vittima) – il 17 dicembre il paziente è stato nuovamente ricoverato e il dottore l’indomani, 18 dicembre, nel pomeriggio, ha comunicato alla moglie che avrebbe sottoposto suo marito a un intervento risolutivo delle varie problematiche ma non pericoloso. Poco dopo le 20 il signor G. D. è uscito dalla sala operatoria ed è stato condotto in reparto: un’infermiera alle 21 ha rassicurato i congiunti riferendo loro che l’operazione era andata bene e che quindi potevano restare tranquilli e sereni. Comprensibile quindi lo shock che hanno provato quando, alle 4 di notte del 19 dicembre, il medico ha telefonato loro per informarli del decesso del loro caro per arresto cardio-circolatorio”.
Non riuscendo a capacitarsi della tragedia, i congiunti, attraverso il responsabile della sede di Udine, Armando Zamparo, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A. ed è stata presentata una denuncia querela presso i carabinieri, in cui si chiedeva all’autorità giudiziaria di disporre l’autopsia sulla salma della vittima e il sequestro di tutte le cartelle cliniche per stabilire le cause del decesso e accertare eventuali responsabilità per errori diagnostici o terapeutici da parte dei sanitari che lo avevano avuto in cura”.
Ritenendo evidentemente meritevoli di approfondimento tali richieste, la Procura di Udine ha quindi aperto un fascicolo, iscrivendo, come atto dovuto, nel registro degli indagati il dirigente medico dell’ospedale di Tolmezzo che ha seguito e operato il paziente e disponendo la perizia autoptica che sarà fondamentale per comprendere cosa sia accaduto: l’incarico sarà conferito domani, martedì 29 dicembre presso gli uffici giudiziari di via della Prefettura a Udine al medico legale dott. Antonello Cirnelli