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Dalla Regione FVG un nuovo bando Attivagiovani da 1,8 milioni di euro

Lo sviluppo di una preparazione di base, il potenziamento delle competenze digitali, l’inserimento nel tessuto socioeconomico e culturale della regione, la maturazione di professionalità tecniche e una maggiore consapevolezza di sé e del proprio talento.

Sono alcuni degli obiettivi delle attività previste dal nuovo bando di Attivagiovani, programma dedicato a persone di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non risultano né inseriti in un percorso di istruzione né di lavoro. La dotazione finanziaria del bando è di 1,8 milioni di euro, come ha spiegato l’assessore regionale all’Istruzione e lavoro, Alessia Rosolen (nella foto), specificando che “le risorse sono distribuite tra i territori in base alla popolazione giovanile: il 29 per cento spetta a Udine e bassa friulana (522mila euro), il 26,7 per cento a Pordenone (480mila e 600 euro), il 19,3 per cento a Trieste (347mila euro), il 13,7 per cento al medio e Alto Friuli (246mila e 600 euro), e l’11,3 per cento a Gorizia (203mila e 400 euro)”.

In Friuli Venezia Giulia i ‘neet’ (acronimo inglese che indica i giovani che non studiano e non hanno un lavoro) sono il 13,7 per cento della popolazione giovanile tra i 15 e 29 anni, dato sensibilmente inferiore alla media nazionale (22,2 per cento).

“Solo Trentino Alto Adige e Veneto fanno meglio di noi: con un pizzico di orgoglio, possiamo ribadire come il Nordest costituisca un modello virtuoso di riferimento – ha commentato Rosolen -. Abbiamo previsto diverse tipologie di didattica: laboratori, seminari, workshop e altre formule finalizzate a garantire un’offerta equilibrata tra competenze teoriche e operatività concreta con la costituzione di una rete locale di associazioni temporanee di scopo. Queste possono essere composte da enti di formazione, uno o più enti locali del territorio, due o più imprese, due o più soggetti del terzo settore, una o più organizzazioni datoriali, una o più istituzioni scolastiche statali o paritarie, Università o enti di ricerca, uno o più enti pubblici economici, uno o più enti o associazioni che operano nel settore artistico o culturale”. “L’elemento realmente innovativo è l’alleanza territoriale tra soggetti diversificati – ha detto ancora l’assessore -, finalizzata a valorizzare il talento dei giovani e a metterlo realmente a disposizione del territorio. I percorsi formativi servono a fornire ai giovani quelle competenze che rappresentano un bagaglio importante e immediatamente spendibile per le imprese. La formazione è reduce da un anno di mutamenti profondi: lavorando in prospettiva, possiamo costruire reti per formare giovani in grado di entrare o rientrare nel mondo del lavoro assicurando un livello di competenze e conoscenze più che competitivo e dare risposte reali alle esigenze del tessuto produttivo”.