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Grande idroelettrico, in vista la riduzione dei costi energetici per le fasce più deboli

“L’ascolto del territorio è imprescindibile per la riuscita di qualsiasi provvedimento che non deve essere calato dall’alto ma che deve, invece, vedere la Regione al servizio dei cittadini. Con questo spirito oggi è cominciato il confronto con il gruppo ristretto dei sindaci individuati dal Cal al fine di redigere il regolamento per la monetizzazione anche integrale dell’energia fornita gratuitamente, da destinare nella misura del 100 per cento ai servizi pubblici e alle categorie di utenti dei territori delle Comunità di montagna e dei Comuni interessati dalle grandi derivazioni idroelettriche”.

Questo il commento dell’assessore alla Difesa dell’Ambiente, Fabio Scoccimarro (nelle foto), che questa mattina ha incontrato in videoconferenza il presidente e il vicepresidente del Cal Antonio Di Bisceglie e Roberto Revelant e i sindaci individuati dal Consiglio delle Autonomie locali per la consultazione su questo regolamento: Igor Alzetta (Monte Montereale Valcellina), Michele Benedetti (Ampezzo), Marina Crovatto (Meduno), Stefania Pisu (Trasaghis), Giacomo Urban (Tramonti di Sopra).

“La nostra proposta ha come obiettivo principale quello di sostenere le fasce più deboli della popolazione con dei contributi per l’abbattimento dei costi dell’energia sostenuti dalle famiglie nel corso dell’anno – ha illustrato Scoccimarro -. Gli uffici della Regione prepareranno delle proiezioni e casistiche relativamente la suddivisione delle risorse stimabili in circa 1,5 milioni euro all’anno. A fine mese poi incontreremo nuovamente il gruppo di lavoro per valutare ulteriori osservazioni e proposte”.

“Dopo alcuni mesi di lavoro e confronto con i ministeri a Roma che hanno impedito l’impugnazione della legge 21/2020 ‘Disciplina dell’assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a uso idroelettrico’ oggi ha preso il via l’iter che porterà finalmente sul territorio montano risorse economiche importanti derivanti dal consumo dell’acqua. Infatti oltre al milione e mezzo in questione, sono circa 5 i milioni di euro dei canoni delle derivazioni idroelettriche che – ha concluso Scoccimarro – un altro regolamento distribuirà alle Comunità di montagna e ai Comuni”.