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L’appello degli odontoiatri della provincia di Udine: «Non rinunciate alla cura dei denti»

“Sarebbe un errore rinunciare alle cure odontoiatriche perché continuiamo ad essere in pandemia e perché da lunedì 15 marzo il Friuli si trova in zona rossa. Gli ambulatori, rientrando nella categoria dei servizi sanitari di pubblica necessità, sono tutti regolarmente aperti e ogni spostamento, anche fuori dal proprio Comune, per raggiungere i professionisti, è del tutto legittimo”.

Lo ricorda il presidente della Commissione Albo Odontoiatri della provincia di Udine, Giandomenico Barazzutti (nella foto): “Dal dentista ci si può recare in piena sicurezza, infatti si tratta di un valido motivo di spostamento per motivi sanitari, inoltre i cittadini possono stare tranquilli in quanto la categoria, incluso il personale, ovvero igienisti dentali, assistenti alla poltrona eccetera, è stato  vaccinato da tempo in Friuli quasi al 100 per cento già con la seconda dose; va da sé che si continuano a rispettare con massimo rigore  tutte le  misure di sicurezza adottate fin dall’inizio della pandemia, ovvero  DPI, accessi contingentati, triage”. In questo modo si mettono in sicurezza i pazienti e gli operatori sanitari. 

Se nel primo ‘confinamento’ erano state garantire solo le prestazioni di urgenza ed emergenza non rinviabili, adesso, in questo nuovo periodo di zona rossa per un paio di settimane almeno, l’indicazione fornita dalla CAO regionale è quella di assicurare l’attività clinica ordinaria seguendo le indicazioni operative ricevute dal Ministero della Salute per tutelare al massimo la salute dei cittadini e consentire un accesso sicuro.  

Anche in tempi di chiusure e restrizioni “è fondamentale proseguire gli screening con prevenzione/controlli del cavo orale visto che si continua a riscontrare la crescita di  problemi parodontali e di carie che possono essere prevenute e sconfitte con programmi di prevenzione”, osserva il Presidente Barazzutti che incoraggia i cittadini a recarsi con la massima tranquillità negli ambulatori anche alla luce dell’immunizzazione eseguita dal personale sanitario e non. 

Viene sempre eseguito il triage, sia telefonico nel giorno antecedente all’appuntamento sia anche di persona, e vengono utilizzati tutti i dispositivi di protezione individuale  fra cui  schermi facciali, mascherine di tipo FFP2 e FFP3, sovra-camici e sovra-scarpe monouso, guanti, occhiali protettivi oltre che, quando possibile nell’operatività, si utilizza la diga di gomma; tutto questo ci aiuta a difenderci da un possibile contagio”, conclude il presidente CAO.