Mazzolini (Lega): «Il nuovo decreto Covid stronca l’economia della montagna»
«Sono indignato e profondamente esterrefatto per il nuovo decreto Covid del Governo. Sono state prese decisioni scellerate che stroncheranno l’economia e la socialità in Friuli Venezia Giulia, in particolare in montagna».
Non nasconde la sua rabbia Stefano Mazzolini (Lega), vicepresidente del Consiglio regionale Fvg e ristoratore, sui contenuti dell’ultima serie di misure dell’esecutivo nazionale.
«Nutro profondo rispetto per chi si ammala e per le famiglie che soffrono a causa della perdita di un loro caro – premette Mazzolini -, ma con questa vaccinazione a tappeto, che mette in sicurezza la fascia d’età più debole dai 60 anni in su, e i casi che calano, le scelte sono folli. Una follia aprire i ristoranti e bar soltanto all’esterno: così si prendono ulteriormente in giro gli imprenditori di montagna dopo la stagione invernale persa. Chi avrà il coraggio di aprire dai 500 metri in su, con freddo e neve? Chi avrà il coraggio di uscire a cena in queste condizioni? E chi non ha spazi esterni anche in città? Non scherziamo». Il vicepresidente ricorda che in altri Paesi le restrizioni sono molto minori e che il numero di contagi è equivalente, se non inferiore, a quello italiano.
«Purtroppo – attacca Mazzolini – il ministro Roberto Speranza deve essere ipocondriaco. Peccato che mentre lui si circonda di paure, noi imprenditori dobbiamo continuare a sostenere le spese. Faccio degli esempi: a queste attività con tutte le luci e gli elettrodomestici spenti, arrivano bollette dell’energia da minimo 380 euro. Senza considerare chi deve anche pagare l’affitto, immondizie, riscaldamento, Inps, commercialista, tasse, canoni, ecc, i ristori del governo non ricoprono neanche una di queste voci. Forse a Roma non sanno che cosa significhi gestire un locale, anzi lo stesso Zingaretti definisce lavoretti gestire un ristorante, ma non si vergogna a dire certe cose?».
Un’altra scelta che Mazzolini definisce “incomprensibile” è quella del prolungamento del coprifuoco alle 22: «Così facendo, sarà di fatto impossibile, o quasi, andare a cena fuori – incalza – e la gente si ritroverà comunque nelle case e nelle taverne, con rischi di contagio anche maggiori rispetto a locali sicuri e igienizzati. E che cosa ne sarà di attività come bar, pub e discoteche? Chi verrà al mare in Friuli Venezia Giulia, quando potrà invece andare all’estero, in Spagna o Croazia, e godersi la serata in giro? Non possiamo farci gestire la vita da uno che scrive: sono nervoso al pensiero di qualsiasi aggregazione di più di due persone, mi turba persino veder passare le automobili per strada. Intanto le aziende chiudono, e molti sono già licenziati e non sanno di esserlo. Io chiedo la revoca di questo Ministro ipocondriaco».
«A un anno dall’arrivo del coronavirus, in Italia hanno chiuso circa 600.000 partite Iva – conclude Mazzolini -. Parlo a nome di ristoratori, baristi, gestori di palestre e gestori di discoteca ecc: io mi dissocio dal decreto, sono stufo di queste chiusure e penalizzazioni insensate però con centri commerciali, teatri e cinema aperti. Bisogna pensare alla salute dicono, giusto, ma io invito queste persone che economicamente non gli è cambiato niente, a chiedersi se esiste salute senza lavoro, senza soldi per dar da mangiare ai propri figli. Ringrazio il nostro Governatore, nonché presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga per lo sforzo fatto assieme agli altri presidenti per far cambiare idea al governo su certe disposizioni. Purtroppo non è servito, e non a caso la Lega si è astenuta sul decreto. Ancora una volta, i territori non sono stati ascoltati e chi ci rimette di più è sempre la montagna».