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Ad Ampezzo il primo progetto pilota di Comunità Energetica Rinnovabile

Partirà da Ampezzo il primo progetto pilota di Comunità Energetica Rinnovabile (CER).
Si realizzeranno a livello locale modelli innovativi di produzione e gestione di energia rinnovabile a Km 0, che puntano alla centralità del cittadino consumatore/produttore, cui deve essere garantito un accesso più equo e sostenibile al mercato. L’iniziativa, promossa dal sindaco Michele Benedetti, intende analizzare la fattibilità ed avviare la sperimentazione di questo progetto pilota.
La
Comunità Energetica Rinnovabile è un gruppo a partecipazione volontaria e autonoma, i cui membri (persone fisiche, PMI ed enti territoriali), appartenenti a una determinata zona, decidono di collaborare con lo scopo di produrre e condividere energia pulita per trarne benefici ambientali, economici e sociali e, quindi, ridurre i costi energetici.
“Comunità – dichiara il sindaco –  significa soprattutto capacità di aggregazione a livello locale, con una logica che favorisca le persone e i territori, che rivendicano un ruolo nella creazione di valore attraverso l’innovazione nel modo di generare, consumare e gestire energia prodotta in loco. Tra i comuni montani e di Area interna il progetto di Ampezzo è un primo passo per un ‘territorio sostenibile’.  La ‘
Comunità Energetica dei Cittadini’ è un processo consapevole e nella forma sarà una associazione senza scopo di lucro, aperta alla partecipazione di tutti”.

L’iniziativa favorisce le disposizioni di un complesso di 8 direttive e regolamenti europei noti come “Clean Energy Package” per la riduzione delle emissioni climalteranti e la sostenibilità ambientale; si colloca in una tabella di marcia che di fatto attua il “Decreto Rilancia Italia” emanato dal Governo italiano a fronte dell’emergenza Covid-19.  In particolare, la Direttive n.2018/2001 introduce le “Comunità di Energia Rinnovabile CER” e proprio il 20 aprile scorso è stata approvata definitivamente dal Parlamento italiano la Legge di delegazione europea 2019-2020 che rende operative le disposizioni sulla “promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili”.
La norma, oltre a disciplinare criteri per l’individuazione di aree idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili, finalmente stabilisce e individua misure incentivanti per la promozione delle
Comunità di energia rinnovabile volte a favorire la partecipazione delle comunità locali alla realizzazione degli impianti, valorizzando la rete elettrica esistente e massimizzando l’utilizzo locale della relativa produzione energetica da fonte rinnovabile. Invece la Direttiva n.2019/944 definisce le “Comunità Energetiche dei Cittadini” – CEC, il cui ambito di azione amplia i livelli locali e dovrà essere recepita entro il prossimo giugno. Nella gestione energetica a livello locale, gli edifici (pubblici, residenziali, aziendali) rappresentano un elemento chiave: l’efficienza energetica associata a sistemi di autoproduzione di energia elettrica rende possibili nuovi e redditizi processi economici e finanziari, anche in virtù degli incentivi previsti a vantaggio della comunità locale sull’autoconsumo, pari a 100 €/MW per l’autoconsumo e 110 €/MW  per le CER, per 20 anni, che sono combinabili inoltre con i vantaggi del “superbonus”.

Con il “Progetto Pilota” di Ampezzo si possono efficacemente sperimentare nuovi modelli di business e nuovi prodotti finanziari, secondo un approccio “bottom-up” che parta dalla valorizzazione sistematica delle opportunità offerte da questo momento di emergenza pandemica nel quale è imperativo cavalcare il cambiamento con coraggio e determinazione. Verranno valutati alcuni ambiti del Comune, coinvolgendo il capoluogo e le frazioni. Sarà realizzato il sistema di gestione, con l’ausilio tecnico e scientifico della Cooperativa Energy4com e verrà messa a disposizione una piattaforma online per il monitoraggio dei flussi energetici in tempo reale.  In questo modo ogni partecipante alla Comunità energetica potrà capire in tempo reale come sta andando l’iniziativa e se sta funzionando: chi produce, quanto produce, chi autoconsuma e quanto. Inoltre, la piattaforma permetterà alla comunità energetica di sapere, fin da subito, come dovranno essere ripartiti, equamente e tra i singoli componenti, i contributi economici che il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) riconoscerà alla Comunità energetica, alla luce della condivisione dell’elettricità prodotta. Circa le fonti di finanziamento, il Comune di Ampezzo – specifica Benedetti –  è disponibile a realizzare un primo impianto di produzione, sicuramente fotovoltaico, che dovrà però essere dimensionati sulla base dei consumi della futura comunità. Si prevedono pure l’installazione di dispositivi di accumulo, di apparecchiature di controllo ed anche di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici. Ulteriori risorse potranno essere messe a disposizione sia da privati interessati sia da investitori; in campo regionale potranno essere utilizzati i fondi della concertazione LR 20/2020 ed inoltre le risorse rese disponibili dallo Stato per la Transizione nel periodo 2021-2023, di cui ciascun comune è beneficiario. Poiché una CER può nascere aggregando soggetti, il Comune avvierà una serie di momenti di coordinamento ed una ricognizione per valutare la fattibilità di alcuni ambiti locali. Anche altri Comuni, grazie ad un uso responsabile delle risorse, possono facilitare l’aggregazione di Comunità di Energia Rinnovabile ed acquisire tecnologie abilitanti, operando come catalizzatori di innovazione per i propri territori, in una cornice che favorisca l’aggregazione verso azioni di sistema. Le attività si potranno svolgere anche in collaborazione con imprese, progettisti ed installatori locali.

“La sfida – ricorda infine Benedetti – oltre a promuovere un territorio “Green” nella prospettiva di una progressiva fuoriuscita dall’economia basata sul ciclo del carbonio, è anche quella di assicurare una regia territoriale condivisa e sostenibile delle iniziative per la Transizione Energetica, aiutando il settore privato a evolvere ed a crescere nell’interesse delle comunità locali”.