Vaccinazioni, in Fvg si rallenta, lunedì il faccia a faccia con Figliuolo sulle scorte
“Domani saremo costretti a rallentare e non riusciremo a raggiungere il target di vaccinazioni – dopo che per tutta la settimana l’abbiamo superato – a causa del flusso delle dosi, questo in relazione anche alla necessità di prevedere una quota di accantonamenti per garantire i richiami. Si tratta di una strategia che sottoporremo direttamente lunedì al commissario Figliuolo (che arriverà in regione, a Gemona del Friuli in particolare, per l’apertura del nuovo centro massivo, ndr)”
Lo ha detto oggi a Tarcento il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, nel corso di una vista al centro vaccinale accompagnato, tra gli altri, dal sindaco Mauro Steccati.
Come ha spiegato lo stesso Riccardi, è proprio il rispetto dei tempi di consegna delle dosi a preoccupare, in un quadro in cui il flusso di vaccini Pfizer si è rivelato essere più regolare rispetto agli altri, AstraZeneca in particolare.
Per quel che riguarda il centro per le vaccinazioni di Tarcento, il vicegovernatore ha parlato di “un modello consolidato che funziona” che si sta replicando in tutta la regione.
Commentando i dati del contagio in Friuli Venezia Giulia, Riccardi ha rilevato che in campo nazionale assistiamo a un’altalena di graduazioni emergenziali che vanno dal bianco della Sardegna, che in poche settimane è diventato rosso, fino all’attuale condizione del Friuli Venezia Giulia, in cui i contagi e la pressione sugli ospedali sono in forte calo dopo un periodo di significativa diffusione del virus.
Inoltre il vicegovernatore ha ricordato l’opportunità offerta dalla piattaforma informatica Sesamo, che consente di scaricare sia l’esito tampone sia il certificato vaccinale nell’ottica in cui un domani si vada, nella logica delle riaperture, verso l’obbligatorietà di dover certificare la propria condizione sanitaria.
Infine, proprio sulle riaperture, Riccardi ha sottolineato come alcune scelte governative avrebbero dovuto tenere in maggiore considerazione le indicazioni espresse “all’unanimità” dalla Conferenza delle Regioni.