Documento austriaco di un richiedente asilo rinvenuto sulla ciclabile di Camporosso
«Con la pandemia tutto si è fermato. Le attività hanno chiuso, molte definitivamente, le famiglie faticano ad arrivare a fine mese, ma sembra che solo un business non abbia mai smesso di andare avanti, quello dell’immigrazione clandestina».
Parole di Andrea Siega, tarvisiano, neo nominato responsabile dell’Alto Friuli per Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia.
«Mercoledì pomeriggio, passeggiando per la ciclabile di Camporosso, ho notato un documento per terra – racconta -. Incuriosito mi sono avvicinato e con grande sorpresa ho notato che si trattava di un documento austriaco di un richiedente asilo. Come ci sia finito lì è molto semplice, bastava alzare la testa per accorgersi che lungo la scarpata che costeggia l’autostrada è presente un sentiero battuto dai numerosi passaggi. Molto probabilmente, come succede anche a Coccau, i passeur scaricano gli immigrati in una piazzola; questi ultimi scavalcano la recinzione autostradale e arrivano in ciclabile, dove gettano i documenti per farsi accogliere su territorio nazionale come clandestini».
«Quello che mi sorprende di più, ma che avvalora la tesi che sosteniamo da sempre, è che sul documento rinvenuto l’immigrato aveva il diritto di rimanere in Austria e, che io sappia, non sono presenti guerre su quel territorio – dice Siega -. Questo a dimostrare che nonostante siano regolari in una nazione, cerchino sempre di venire in Italia per i confort che il Governo italiano offre loro».
Anche Isa Ronsini, capogruppo di Fratelli d’Italia nel comune di Tarvisio, si è espressa sulla vicenda: «Questa è l’ennesima dimostrazione che, nonostante le restrizioni alle quali siamo sottoposti noi cittadini italiani, c’è sempre qualcuno che non rispetta le regole, mettendo di conseguenza a rischio anche la nostra salute».