Il FVG è una delle regioni più virtuose nella gestione dei rifiuti
“Sulla raccolta differenziata il Friuli Venezia Giulia parte, a livello nazionale, da una posizione di podio, conseguita grazie soprattutto ai risultati raggiunti dai piccoli Comuni. Al fine di crescere ulteriormente lavoreremo per migliorare le performance dei centri urbani più grandi e allargheremo i percorsi di collaborazione con le scuole, affinché i giovani possano loro stessi insegnare all’interno delle famiglie il valore e l’importanza della raccolta differenziata per l’ambiente e per uno sviluppo economico improntato alla sostenibilità”.
Lo ha detto oggi a Trieste l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro, nel corso della presentazione della seconda edizione del rapporto rifiuti realizzato dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa).
Come ha spiegato lo stesso Scoccimarro, il Friuli Venezia Giulia si colloca tra le regioni italiane più virtuose nella gestione dei rifiuti: dal 2016 supera, infatti, l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata sul totale prodotto.
“Se poco più di vent’anni fa – ha sottolineato l’assessore – la raccolta differenziata nella nostra regione raggiungeva solo il 12%, oggi riusciamo a differenziare i 2/3 dei rifiuti che produciamo. Un risultato frutto di un lungo percorso, che ha coinvolto su diversi fronti le Amministrazioni locali, la Regione e l’Arpa”.
Nel dettaglio, come ha ricordato l’assessore, dal 1998 ad oggi la produzione di rifiuti urbani pro capite subisce poche variazioni ed è pari a circa 450 kg/anno, ma nello stesso periodo la raccolta differenziata, partendo da una percentuale del 12%, è arrivata fino quasi al 70%. In regione ci sono 53 Comuni che registrano risultati di raccolta differenziata superiori all’80%, mentre altri 97 vanno oltre al 70%.
Distinguendo il diverso tipo di rifiuto raccolto separatamente e avviato a recupero rispetto alla quantità prodotta (tasso di intercettazione) si rilevano questi dati: plastica 49%, vetro 89% e legno 92%.
“Come ho sostenuto dall’inizio del mio mandato – ha concluso Scoccimarro – sul tema dell’ambiente è necessaria una rivoluzione culturale che accompagni i cambiamenti negli stili di vita, oltre che nelle forme di produzione. A tal riguardo, da questi risultati illustrati oggi, emerge l’avvio di una dinamica virtuosa che intendiamo rafforzare, soprattutto con dei progetti educativi per le scuole, a partire dai bambini più piccoli”.