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Arte e scienza contro la crisi climatica assieme a Fridays For Future Carnia

Il gruppo Fridays For Future Carnia, nato nel marzo del 2019 con il primo sciopero globale per il Clima e negli anni arricchitosi di nuovi membri e nuove energie, organizza la mostra “ClimArte”, sul tema del cambiamento climatico e della crisi climatica ed ecologica che l’umanità sta affrontando in un periodo geologico arrivato ad assumere il nome di Antropocene a causa dell’impatto dell’uomo sugli ecosistemi.

Il concorso è gratuito ed è rivolto a qualsiasi tipo di artista (vengono accettate opere di scultura, pittura, fotografia, disegno e scrittura) e di qualsiasi fascia di età, anche non residenti in Friuli Venezia Giulia.

Gli elaborati artistici andranno consegnati entro il 31 maggio, previa spedizione del modulo d’iscrizione (CLICCARE QUI PER SCARICARLO) alla mail fff.carnia@gmail.com

Per la consegna e per ulteriori informazioni contattare Eleonora Santellani al numero 345 0133281.

Il tour virtuale verrà lanciato a fine giugno e grazie alla collaborazione con il Circolo Culturale Fotografico Carnico, si sta valutando anche la possibile esposizione quest’estate presso Casa Gortani a Tolmezzo. In via di definizione anche la possibilità di rendere la mostra itinerante grazie alla collaborazione con altri gruppi regionali di FFF, Greenpeace e Legambiente.

Al termine, le opere potranno essere ritirate o donate a Fridays For Future Carnia, a discrezione dei partecipanti.

«Il concorso nasce con l’intenzione di offrire a tutti gli artisti la possibilità di esprimere la personale visione del tema del cambiamento climatico e dell’inquinamento che sta subendo il nostro pianeta – spiegano Eleonora Santellani e Manuela Ortis di “FFF Carnia” -. Le opere possono tematicamente spaziare da qualsiasi causa di cambiamento negativo e inquinamento della terra, come per esempio lo sfruttamento sfrenato di combustibili fossili, l’insostenibilità dei trasporti e dei consumi, la deforestazione,  alle loro drammatiche conseguenze, come lo scioglimento dei ghiacci, l’innalzamento dei mari, la perdita di biodiversità, la desertificazione. L’obiettivo è quello di sensibilizzare sia chi realizza l’opera sia lo spettatore, per rendere evidente il problema causato dall’uomo e le conseguenze drammatiche e imprevedibili che si avranno se non si agisce ora».